Sebbene l’allattamento al seno sia riconosciuto, sia sotto il profilo nutritivo sia dal punto di vista igienico-sanitario, il metodo più sicuro per la nutrizione del neonato esistono alcune situazioni in cui – sotto la supervisione del pediatra – si opta per l’utilizzo del latte artificiale o del biberon per somministrare altre bevande al proprio bambino.

Che si tratti di latte, acqua o tisane si fa la conoscenza del biberon: un alleato indispensabile per le famiglie con bambini piccoli, che grazie alle tecnologie più moderne è diventato negli anni sempre più pratico per i genitori ma anche più confortevole e sicuro per i bambini. Si può utilizzare sia con preparati artificiali, sia riempito con il latte materno, che può essere tirato a mano o con tiralatte, ed eventualmente conservato nel congelatore fino al momento dell’utilizzo.

Il suo utilizzo non è sempre così semplice come può apparire, soprattutto per quello che riguarda la sua manutenzione. In questo articolo esploreremo tutti gli aspetti, dai diversi tipi disponibili, all’utilizzo e manutenzione.

Tipi di biberon

Inventato già intorno al XVIII secolo, il più grande passo in avanti è stato fatto nel 1845, quando venne brevettato un biberon in vetro e soprattutto già dotato della “tettarella” in gomma per consentire al bambino di succhiare il latte, da qui sono stati sviluppati tutti i modelli più sofisticati.

In plastica

La plastica è il materiale con cui oggi è prodotta la stragrande maggioranza di biberon, questo grazie alla sua resistenza e alla sua leggerezza, che ne consente un utilizzo quotidiano semplice e rapido.

In vetro

Particolarmente resistenti al calore e con il grande vantaggio della facilità di pulizia, potete optare per biberon in vetro. Tra i vantaggi la durevolezza tra gli svantaggi ovviamente la fragilità, ma anche il peso e il costo maggiori.

In acciaio inossidabile

Molto meno diffusi, esistono anche biberon in acciaio inossidabile, sicuramente sono molto resistenti e privi di sostanze potenzialmente nocive, d’altro canto sono ovviamente più pesanti e scomodi da maneggiare. Sono consigliati nel caso si debba rimanere fuori casa per più tempo, ma si voglia comunque somministrare latte caldo, questo grazie alla capacità dell’acciaio di mantenere la temperatura dei liquidi.

Utilizzo corretto

Per utilizzarlo in maniera corretta, il primo passo è scegliere una tettarella adatto all’età del bambino, in quanto è questo accessorio che regola il flusso di latte che viene ingerito, per cui è fondamentale che sia adeguato, evitando così rischi di ingestione eccessiva di liquido.

Inoltre, è bene sostituire tempestivamente la tettarella o gli accessori in caso di usura.

Accorgimenti per la corretta preparazione del latte

Il momento della ricostituzione del latte a partire dalla polvere va effettuato con attenzione e è necessario mettere in atto scrupolosamente le indicazioni riportate, in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La fase di preparazione del latte in polvere per neonati è molto importante e richiede di seguire passo per passo le istruzioni riportate sulla confezione, evitando il fai da te che potrebbe compromettere la buona riuscita della miscelazione e lo sviluppo di flora patogena.

Ecco alcune indicazioni per la preparazione:

  • Lavarsi le mani con acqua e sapone e preparare la superficie di lavoro in modo che sia pulita
  • Far bollire l’acqua che useremo per sciogliere il latte in polvere
  • Mettere nel biberon la quantità di acqua necessaria per preparare il latte
  • Aggiungere la polvere nell’acqua quando quest’ultima raggiunge una temperatura di circa 70°C. Sarà sufficiente lasciare l’acqua a temperatura ambiente per un tempo non superiore a 30 minuti dopo la bollitura. È importante mettere per prima l’acqua nel biberon e poi la polvere.
  • Procedere alla preparazione mediante l’uso di contenitori, biberon e tettarelle precedentemente lavate
  • Prima di offrire il latte al bambino controllare sempre la temperatura sulla propria mano.

Fuori casa

Se ci si trova fuori casa è bene sapere che il latte preparato si può preparare e poi scaldare a bagno maria ma per i tempi di conservazione valgono i seguenti accorgimenti:

  • In una borsa frigo contenente gli appositi siberini del ghiaccio per non più di 4 ore;
  • A temperatura ambiente per non più di due ore;
  • In frigorifero per non più di 24 ore.

Oppure, in alternativa, è possibile portarsi la quantità misurata di latte in polvere in un contenitore asciutto e pulito, un contenitore termico con l’acqua precedentemente bollita e mantenuta a 70 gradi, un biberon vuoto.

Pulizia

Un’adeguata pulizia del biberon è fondamentale per garantire la sicurezza e l’igiene per il tuo bambino, vediamo quindi come procedere per assicurarsi di effettuarla in maniera corretta.

  • Per prima cosa occorre smontare il biberon prima di pulirlo, rimuovendo la tettarella e tutti gli altri accessori
  • Dopo di che bisogna risciacquare con acqua calda, è importante farlo non appena terminato l’uso per rimuovere residui attaccati alla parete
  • Si procede poi con un lavaggio più profondo con detergente e spazzola, assicurandosi sempre di utilizzare un detergente sicuro e delicato per evitare che possano rimanere residui chimici nocivi
  • Con la stessa spazzola per stoviglie assicuriamoci di pulire tutti gli accessori a fondo e poi risciacquare bene e lasciare asciugare

Non bisogna dimenticare una periodica sterilizzazione dello strumento. Per farlo si possono immergere i componenti in acqua bollente per 5 minuti, oppure utilizzare uno sterilizzatore elettrico o a vapore. Questo processo vi aiuterà ad eliminare eventuali batteri o germi residui.

Ora che avete tutti i fondamentali per utilizzare il biberon in maniera corretta, non vi resta che metterli in pratica!

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