Ogni anno il secondo giovedì di ottobre si celebra la Giornata Mondiale della Vista, promossa dall’OMS e dall’Agenzia Internazionale per la prevenzione della Cecità (IAPB), con lo scopo di sensibilizzare le istituzioni e i cittadini sull’importanza della prevenzione oculare.

La disabilità visiva può colpire uomini e donne di tutte le età, con effetti importanti e di lunga durata che possono modificare completamente ogni aspetto della vita quotidiana, dalla sfera sociale a quella economica. Nel nostro paese le malattie che coinvolgono la vista riguardano oltre 3 milioni di persone, per tale ragione è opportuno che ciascun individuo sia ben consapevole dei rischi a cui è esposta la propria vista e delle misure di prevenzione disponibili.

La Giornata Mondiale della Vista rappresenta un’ulteriore occasione per aver cura di noi stessi e dei nostri occhi.

Anatomia degli occhi

È possibile distinguere due segmenti principali che costituiscono il nostro occhio:

  • una parte anteriore, quindi visibile, composta da iride, cristallino, pupilla e cornea;
  • una parte posteriore, appunto non visibile, in cui troviamo invece retina, corpo vitreo, macula e nervo ottico.

Esistono molteplici malattie che possono colpire la vista, interessando una o più “componenti” specifiche dell’occhio.

Anatomia del bulbo oculare

Hai mai sentito parlare della Degenerazione Maculare Senile o AMD?

Si tratta di una patologia che colpisce la macula, zona centrale della retina e particolarmente importante poiché da essa dipende la visione centrale. Le numerose cellule sensibili alla luce, contenute nella macula, consentono di vedere in maniera limpida e dettagliata i piccoli oggetti, di distinguere i colori, i movimenti e compiere attività come guidare, leggere o scrivere. La maculopatia implica una serie di alterazioni anatomiche e funzionali in grado di provocare una progressiva ed irreversibile perdita delle funzionalità visive proprio a livello del campo visivo centrale. Il normale funzionamento della retina, e quindi l’alterazione della vista, è compromesso dalla presenza nella retina di infiammazione e di particolari strutture, definite drusen, o per la formazione di nuovi vasi sanguigni. L’occhio mantiene però la visione periferica, consentendo di distinguere solamente i contorni e i margini di ciò che osserva.

Prende la denominazione di degenerazione maculare senile poiché colpisce maggiormente soggetti maturi, di ambo i sessi, con età pari e superiore a 60 anni e perché si presenta con maggiore frequenza con l’aumentare dell’età.

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LO SAI CHE…

È la principale causa di calo irreversibile della vista e di cecità. Secondo quanto riportato dallo IAPB, circa il 5% della cecità mondiale è attribuibile proprio all’AMD, una percentuale che sale al 41% nei Paesi benestanti.

SINTOMI

La distorsione maculare senile si manifesta con il graduale abbassamento della visione centrale. In alcuni casi si presentano macchie opache (scotomi) al centro del campo visivo, difficoltà nella lettura e necessità di maggiore luce per poter vedere nitidamente ad una distanza ravvicinata. Con il progredire della malattia si avrà la vista sfocata, la distorsione delle immagini e un’area scura o vuota nella zona centrale del campo visivo.

DUE TIPOLOGIE DI AMD

Esistono due tipi di AMD:

  • secca (o non essudativa);
  • umida (o essudativa).

Va specificato che in tutti i soggetti la degenerazione maculare si manifesta nella forma secca; una piccola percentuale (circa il 15/20%) può sviluppare l’AMD umida. Entrambe le forme colpiscono ambo gli occhi e sono di natura progressiva, ovvero peggiorano col trascorrere del tempo.

La forma secca, caratterizzata da un progressivo assottigliamento della retina centrale, rappresenta l’80/85% dei casi e presenta generalmente una prognosi visiva più favorevole. I sintomi sono più lievi e il calo della vista incombe lentamente.

Al contrario, sebbene sia meno frequente, la forma umida è più grave in quanto il calo della vista avviene rapidamente e, inoltre, è responsabile dell’80% circa delle perdite gravi della vista per degenerazione maculare.

FATTORI DI RISCHIO

L’esatta causa della degenerazione maculare rimane ancora sconosciuta. Tuttavia, diversi studi hanno riconosciuto un comun denominatore in alcuni fattori di rischio che non implicano necessariamente l’insorgere di questa patologia oculare, ma potrebbero incrementare il rischio che questa prima o poi si manifesti.

  • Il più grande fattore di rischio è proprio l’età: superati i 60 anni, la macula inizia a degenerare in circa il 10% dei pazienti.
  • Uno stile di vita poco sano, il fumo, l’abuso di alcol, una vita sedentaria, l’ipertensione, elevati livelli di colesterolo, una prolungata esposizione a sorgenti di luce molto intense, una dieta povera di frutta e verdura costituiscono ulteriori fattori di rischio. Risulta inoltre che le donne siano maggiormente predisposte a sviluppare la malattia.
  • Non manca la variante ereditaria: insieme all’età, la familiarità è una delle principali cause di sviluppo della malattia. Questa ha buone probabilità di manifestarsi in soggetti con parenti di primo grado che ne sono affetti.

TRATTAMENTI

Purtroppo, l’AMD in forma secca è tutt’ora incurabile. Secondo alcuni studi clinici è possibile provare a rallentare almeno in parte il processo degenerativo con l’assunzione di integratori alimentari a base di antiossidanti, minerali, vitamine e acidi grassi Omega3. Questi potrebbero aiutare a contrastare la formazione di radicali liberi e l’ischemia del tessuto retinico maculare.

Nel caso, invece, della forma essudativa (umida), oltre all’integrazione nutrizionale si ricorre generalmente a procedure farmacologiche o a trattamenti di fotocoagulazione laser della retina. Si tratta di interventi brevi che possono rallentare l’evoluzione della malattia.

Articolo scritto con il contributo non condizionante di Bausch & Lomb

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