Dopo aver parlato di asma oggi esaminiamo un altro importante gruppo di malattie delle vie respiratorie raggruppate sotto il nome di broncopneumopatia cronica ostruttiva, BPCO e la sua terapia.
La BPCO induce nei polmoni una limitazione del flusso aereo causato dalle pareti dei bronchi che risultano ispessite, anche a causa delle secrezioni mucose.
Questo disturbo, frequente tra i fumatori, ha un impatto sociale notevole in quanto colpisce ben 300 milioni di persone nel mondo. Si stima che nei paesi industrializzati, il fumo di sigaretta sia la causa più importante di BPCO e smettere di fumare costituisce un intervento fondamentale per rallentarne l’evoluzione.

BPCO: TERAPIA

La terapia è finalizzata alla riduzione dei sintomi e all’aumento della tolleranza agli sforzi, al fine di migliorare la qualità della vita del paziente. I farmaci maggiormente impiegati, come per l’asma, sono i broncodilatatori (β2 – adrenorecettori agonisti) che aumentando il calibro dei polmoni ne incrementano il flusso di aria. Talvolta vengono associati ai corticosteroidi e ai beta 2 agonisti. La loro somministrazione avviene per via inalatoria, sia mediante gli spray predosati sia mediante gli inalatori a polvere secca.

INALATORI A POLVERI SECCA: DPI dry powder inhalers

In questa tipologia di farmaci, la dispersione della polvere è generata dall’atto inspiratorio ed è dipendente dalla sua intensità. Inspirando si crea l’energia necessaria per disgregare le particelle di medicinale e disperderle sotto forma di aerosol dal dispositivo. Con questo meccanismo di somministrazione è possibile, inoltre, la coordinazione fra inspirazione e erogazione del farmaco. I DPI sono privi di propellenti e di piccole dimensioni, quindi facilmente trasportabili. Quest’ultimo risulta un fattore rilevante nella terapia della BPCO o dell’asma per l’aderenza alla terapia.
Anche in questo caso, tuttavia, è essenziale ai fini terapeutici che il dispositivo sia usato nel modo corretto.

Come per gli spray predosati puoi avvalerti del nostro videotutorial SiFaCosì.

Cerchiamo di fare chiarezza sull’utilizzo delle diverse tipologie dispositivi inalatori a polvere secca:

Turbohaler

È formato da un cilindro verticale e da un tappo che va svitato prima dell’utilizzo.

Tieni l’inalatore in posizione verticale e gira la rotella in basso fino al click. Ora espira sempre lontano dal dispositivo. Circonda con le labbra il boccaglio, inspira profondamente e poi trattieni il respiro per 10 secondi.  Al termine riposiziona il cappuccio protettivo.

DISKUS

L’apparecchio è multi-dose si carica in automatico ogni volta che l’erogatore viene aperto.

Tieni il diskus con il boccaglio rivolto verso il viso, fai scorrere la leva all’indietro fino allo scatto che deposita la dose nel boccaglio. Anche in questo caso espira lontano dall’erogatore, poi inserisci il boccaglio fra le labbra e inspira per 10 secondi. Una volta chiuso puoi visionare il numero di dosi restanti nel conta dosi incorporato.

HANDIHALER

Dopo aver sollevato il coperchio boccaglio inserisci la capsula, prelevandola dal blister immediatamente prima e con le mani asciutte. Dopo averla inserita nella camera chiudi l’inalatore fino a sentire un click. Tenendo l’Handihaler in posizione verticale premi direttamente il pulsante che serve per perforare la capsula di farmaco. Espira lontano dal boccaglio e poi conta fino a 10 per poi espirare lontano dall’erogatore. Sollevando il boccaglio rimuovi la capsula vuota.
È consigliabile lavare questo apparecchio dopo un mese di utilizzo con acqua calda e asciugandolo all’aria.

Regole generali:

  • Per ogni dose deve necessariamente ripetersi l’intera procedura.
  •  È importante espirare lontano dall’erogatore perché la polvere potrebbe raggrumarsi a causa dell’umidità prodotta dal respiro.Questi dispositivi sono molto sensibili alla condensa.
  •  Sciacquare sempre la bocca dopo la somministrazione di cortisonici per evitare raucedine e micosi.
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