L’asma è una delle malattie croniche polmonari più diffuse al mondo, che porta già nell’origine greca del suo nome il suo segnale principale: difficoltà a respirare. Ma l’asma cos’è e come si cura? Cerchiamo di fare chiarezza sul modo corretto di utilizzare i farmaci inalatori per l’asma e per altre patologie croniche bronchiali.

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Cos’è l’asma? 

L’asma è una malattia eterogenea, caratterizzata da un insieme di sintomi. Fra i sintomi  caratteristici si riscontrano la mucosa polmonare infiammata, i muscoli della parete contratti con conseguente riduzione del calibro delle vie aeree. Questo unitamente alla produzione di muco determina difficoltà di passaggio dell’aria. Si manifestano episodi ricorrenti, denominati “attacchi d’asma” che comprendono tosse, crisi respiratorie, respiro sibilante e senso di costrizione toracica. È importante che vengano tempestivamente trattati in modo adeguato.

Sebbene le cause dell’asma siano sconosciute la base è ereditaria. Questo vale anche per l’allergia che determina l’asma allergica. E’ noto anche che fattori ambientali come lo smog, il fumo o sbalzi di temperatura possono scatenare l’insorgenza dell’asma sui soggetti predisposti.
L’Asma, come anche la bronchite asmatica e le cosiddette broncopneumopatie ostruttive (BPCO), sono patologie respiratorie croniche che interessano l’apparato respiratorio compromettendone la funzionalità.

Il trattamento: la terapia inalatoria

La terapia inalatoria è il trattamento d’elezione delle patologie respiratorie perché sicuro ed efficace. Anzitutto permette di raggiungere velocemente e direttamente l’organo bersaglio, i polmoni, utilizzando la dose minima necessaria di farmaco ed evitando  gli effetti collaterali della terapia sistemica.

L’efficacia di questi farmaci tuttavia, è subordinata alla loro corretta somministrazione. È fondamentale che il dispositivo che eroga il farmaco sia utilizzato correttamente per ottenere il risultato terapeutico voluto.

Gli inalatori disponibili sono diversi, e sebbene tutti siano sicuri ognuno può presentare delle difficoltà per il paziente, che deve imparare a conoscerli molto bene per poterli utilizzare.

Gli spray predosati (MDI)

Gli spray predosati pressurizzati (pMDI, Pressurized Metered-Dose Inhaler) sono diventati il modo più pratico e diffuso di erogare i farmaci in forma di aerosol. Furono introdotti dapprima nel trattamento cronico dell’asma ma poi il loro impiego si è esteso anche a quello del pronto intervento. Sono usati perlopiù per veicolare corticosteroidi, broncodilatatori, beta e agonisti e broncodilatatori.

All’interno della bomboletta il farmaco si trova in sospensione o in soluzione nel propellente. E’ fondamentale quindi agitare bene la bomboletta prima di utilizzarla per garantire una omogenea distribuzione del farmaco. Il propellente, quando è compresso si presenta in fase liquida, ma si trasforma in gas non appena viene a contatto con la pressione atmosferica, favorendo la liberazione istantanea del farmaco attivo in forma di goccioline. Premendo sul fondo della bomboletta viene rilasciata una dose predeterminata di farmaco, la posologia quindi è prescritta dal medico in termini di numero di pouf.

Come usare gli spray predosati

Dopo aver agitato bene, togli il tappo, espira e dopo aver buttato fuori l’aria fai aderire delicatamente le labbra al boccaglio. Mentre premi per erogare il pouf contemporaneamente inspira.
Infine, sciacqua la bocca per ridurre il rischio di effetti collaterali come raucedine e candidosi del cavo orale, che possono comparire in seguito alle terapie inalatorie con i farmaci cortisonici.

Può risultare non immediato l’uso degli inalatori per la necessità di coordinare l’erogazione dell’aerosol e l’atto respiratorio, che devono necessariamente avvenire simultaneamente. Per tale motivo può essere difficoltosa, soprattutto nel caso di prescrizione a bambini o anziani o per coloro che hanno difficoltà di coordinazione anche solo temporanee.

I distanziatori

Usando i distanziatori si risolvono i problemi relativi alla coordinazione fra erogazione del farmaco e atto inspiratorio. Il farmaco viene prima spruzzato all’interno del dispositivo e, successivamente, inalato dal paziente: in questo modo non è necessaria una fine coordinazione. Il distanziatore presenta ulteriori vantaggi, impedisce la tosse riflessa che può insorgere in seguito alla sensazione di freddo avvertita nell’inalazione e che interromperebbe l’inspirazione. Inoltre, dato che riduce la velocità delle particelle, incrementa la dose di farmaco che raggiunge le vie aeree.

Da cosa è formato il distanziatore?

  1. Anello di gomma (dove si inserisce lo spray)
  2. Cilindro (dove viene erogato il farmaco)
  3. Valvola inspiratoria (si apre verso l’interno solo si inala)
  4. Boccaglio
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Come usare il distanziatore

  • Anzitutto verifica che la mascherina sia della dimensione adeguata al tuo viso, perché deve aderire perfettamente.
  • Inserisci lo spray nell’adattatore universale e la mascherina dall’altro lato.
  • A questo punto effettua il pouf e compi 5 atti respiratori. Ricorda che se il medico ha prescritto più di un pouf non devi erogarli consecutivamente ma devi effettuare almeno 5 atti respiratori tra uno e l’altro.
  • Il tempo in cui il farmaco rimane a disposizione nel distanziatore dopo l’erogazione è di 5-10 secondi, dopo 10 secondi la dose si riduce di circa il 50% e dopo 20 secondi del 70-80%.
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