Le prime esperienze che si affrontano con un neonato sono sempre dense di emozioni ma talvolta anche di timori. Avvicinandoci alla stagione estiva inizia anche il periodo delle vacanze, come affrontare gli spostamenti con un neonato o un bambino molto piccolo?

Lo chiediamo direttamente al Dottor Marco Nuara, specializzato in Pediatria e Neonatologia, perfezionamento in allergologia e immunologia pediatrica, gastroenterologia pediatrica.

dott. Marco Nuara
Dottore, sfatiamo un dubbio estremamente comune: i neonati possono viaggiare in aereo?

I neonati possono viaggiare in aereo, dai primi giorni di vita. La pressurizzazione della cabina è corrispondente a circa 1700 mt sul livello del mare, una quota oltre la quale sorgono centri abitati, come per esempio Livigno. L’unico disturbo che l’aereo può arrecare al bambino è il male alle orecchie dovuto alla difficoltà di compensare la rapida ascesa e discesa in fase di decollo e atterraggio. Per limitare questo sintomo si suggerisce ai genitori di far succhiare il bambino al seno, al biberon o il succhietto. Nei bambini più grandi si può far bere dell’acqua o succhiare una caramella o masticare una gomma.  Attenzione ai bocchettoni dell’aria condizionata e a direzionarli in modo corretto.”

fasciatoio appeso
In particolare, nel periodo estivo sono frequenti gli spostamenti in auto, se ci si trova di affrontare viaggi lunghi con un bimbo appena nato quale raccomandazione si sente di dare?

“Consiglierei ai neogenitori di evitare spostamenti lunghi in auto. Le prime settimane, ma anche i primi mesi del bambino, sono spesso faticosi, le ore e la qualità del sonno scarse e questo rappresenta una controindicazione alla guida. Inoltre, i bambini in auto devono viaggiare legati nel seggiolino, ma ogni 2-3 ore bisognerà estrarli per almeno 20-30 minuti e con tutta probabilità cambiarli e allattarli. I tempi di viaggio tenderanno a dilatarsi parecchio. Pertanto, se si dovessero fare lunghi viaggi considererei di fare più tappe fermandosi a dormire lungo la strada o di preferire altri mezzi quali l’aereo e il treno.”

Per i bimbi dopo l’anno che soffrono di cinetosi il viaggio può trasformarsi in un vero incubo, come affrontarlo?

“Nei bambini più grandi possono essere somministrati farmaci prima della partenza; per i più piccoli esistono in commercio prodotti a base di zenzero e vitamina B che possono ridurre la sensazione di nausea. Tra i rimedi “non convenzionali” qualche bambino può trovare giovamento da braccialetti che mimano la digitopressione di un punto particolare secondo la medicina cinese. Offrite un piccolo pasto solido prima della partenza e numerosi spuntini durante il viaggio a base di pane, crackers, grissini, biscotti. Fate bere acqua fresca a piccoli sorsi, evitando di lasciare la bottiglia al bambino. Garantite un adeguato ricambio di aria fresca nell’ abitacolo. Se il bambino dorme durante il viaggio non sarà disturbato dalla visione fuori dal finestrino, in alternativa oscurate i finestrini laterali, fate mantenere la posizione con il capo eretto e intrattenetelo con canzoni o giochi di parole, evitando di farlo stare a capo chino a leggere o giocare con videogiochi.”

Infine, giunti nel luogo di destinazione quali sono le problematiche che ravvisa più spesso nei suoi piccoli pazienti e che si potrebbero scongiurare con qualche piccolo accorgimento?
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“I bambini si adattano facilmente e rapidamente alle nuove abitudini. Non sovvertite completamente quelle acquisite o risulterà difficile tornare indietro al rientro a casa. Mantenete più possibile inalterati gli orari per riposare. L’aria condizionata non è controindicata, anzi è da preferire a ventilatori e correnti d’aria. Evitate gli orari più caldi per uscire.

Vestire i bambini con vestiti lunghi e leggeri sarà utile a proteggerli dal sole e dalle punture d’insetto evitando o limitando l’applicazione di protezioni e repellenti sulla pelle. In caso di irritazioni della pelle dovute alla sudorazione applicate creme assorbenti come “ talco non talco”.  Per dare sollievo dopo le punture d’insetto provate ad applicare creme all’arnica; se non fossero sufficienti valutare con il vostro pediatra eventuali rimedi farmacologici.”

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