Nel contesto sempre più affollato della cosmesi moderna, spicca un’azienda che abbraccia la natura con semplicità e vigore: Enolea. Fondato da Jean Luc Michelot, questo marchio si distingue per il suo impegno verso l’ambiente tramite l’utilizzo di ingredienti naturali, con una particolare enfasi sul potere degli antiossidanti provenienti da vite e ulivo. Attraverso un’intervista esclusiva con il fondatore di Enolea, esploreremo il percorso intrapreso nella creazione di un brand che focalizza la sua attenzione sulla purezza e sull’efficacia dei propri prodotti.
Qual è stata l’ispirazione dietro la creazione di Enolea?
“È una storia che nasce da un’esperienza personale e familiare in Toscana, dove avevamo un casale con vite e ulivo e relativa produzione di vino (Chianti Classico DOCG) e olio d’oliva. La mia famiglia si è sempre occupata di cosmetica, poi si è avventurata in questo ritorno alla terra in Toscana, dove ci sono delle particolarità nella produzione dell’olio e del Chianti.
Da lì, con i miei genitori, l’ispirazione di iniziare a fare cosmetici continuando con la produzione moderata di vino e olio, data la peculiarità da sempre riconosciuta ai prodotti del mediterraneo. L’idea era capire se la stessa sinergia che c’è nei territori di vite e ulivo, ci fosse anche per nutrire la pelle. Abbiamo quindi contattato un laboratorio per capire cosa si potesse fare e, in realtà, abbiamo avuto fortuna: immagina che questa ispirazione è venuta sulle colline della Toscana, non lontano da Prato, protagoniste di tramonti bellissimi, un territorio magico. Mettiamo insieme vite ed ulivo, che è appunto la particolarità di Enolea, e da queste ricerche emerge che questi prodotti, uniti nelle giuste quantità, fanno benissimo, sono un anti-radicalico. Quindi brevettiamo questa cosa, la testiamo e vengono fuori dei risultati incredibili, una tecnicità molto forte; avviamo quindi il progetto di una linea cosmetica. Parlando di vino e olio, possiamo dire di aver trovato “cibo per la pelle”, un cosmetico con il complesso che abbiamo chiamato “Complesso Enolea“.”
Ci parla della sua sede di produzione?
“Inizialmente il marchio non si chiamava Enolea ma Villa Talente, legato al posto e a questa attività, a San Casciano in Val di Pesa, dove avevamo gli ulivi e le viti di nostra proprietà. Poi, pian piano, abbiamo fatto evolvere la linea sino al 2018 quando ho deciso di dare un’ulteriore spinta alla naturalità dei prodotti. L’obiettivo era quello di distinguermi e al tempo stesso essere al passo e poi in anticipo con i tempi, perché mi rendo conto che quando abbiamo creato Villa Talente non c’era ancora una tecnologia sufficientemente ampia per riuscire a realizzare un prodotto completamente naturale. Nel 2018 mi sono rivolto a Gala Cosmetici, con i quali siamo tutt’oggi in ottimi rapporti, per avere supporto e aiuto nella creazione di una linea cosmetica naturale, biologica e certificata. E così, con il supporto di Gala Cosmetici, produttori di cosmetici a Forlì, nasce Enolea: componenti naturali e certificazione “natrue”, oggi una delle più severe sul mercato.”
Oltre a vite e ulivo, quali altri ingredienti caratterizzano la vostra linea di cosmetici?
“In questi anni abbiamo lavorato anche sui probiotici, così come sulla scutellaria alpina, testando i prodotti su pelli sensibili. Di fatti, tutti gli ingredienti che compongono la nostra linea detergenza vengono estratti dai noccioli d’ulivo che abbiamo ridotto e frazionato minuziosamente, così da essere adatti anche alle pelli più delicate. Utilizziamo anche la peonia, varie fragranze, su cui è stato fatto un grande lavoro. Finora ho parlato spesso di tecnologia, che qui assume un ruolo interessante: questo mondo, nel contesto della naturalità, fino a qualche tempo fa era poco evoluto. Quando si acquistava un prodotto naturale si ritrovavano fragranze non sempre poi così gradevoli (come ad esempio il limone); ora si riescono ad ottenere, invece, fragranze molto belle, piacevoli ed equilibrate, 100% naturali e con pochissimi allergeni. Tutto questo è frutto degli studi; lo sappiamo, l’allergene sicuramente è naturale ma può produrre delle reazioni su alcune persone, attirando una certa attenzione nel mondo cosmetico.”
Qual è il messaggio che desiderate trasmettere a coloro che scelgono Enolea per la loro routine di bellezza quotidiana?
“Enolea è un ritorno alla terra, alla semplicità, un ridare valore ai valori. La scelta della naturalità è etica. Noi siamo riusciti a trovare un prodotto che funziona ed è dimostrato attraverso brevetto, le funzionalità radicaliche, abbiamo inserito delle componenti naturali, come la buddleia o la scutellaria alpina, che ci hanno consentito di fare dei test anche sulla rigenerazione cellulare, quindi non solo proteggere e rallentare l’invecchiamento ma anche rigenerare da eventuali danni da agenti chimici. Abbiamo quindi una parte tecnico-scientifica dimostrata e testata, dall’altra parte c’è tutta la componente etica, ovvero quella componente per cui ogni persona (chi è vegano, chi è vegetariano, chi ricerca la naturalità) vive i propri valori, il proprio attaccamento alla terra, il proprio modo di essere e non è discutibile.
Mi piace proporre qualcosa che sia coerente, creato con la massima tecnologia a disposizione oggi. Abbiamo scelto di inserire la maggior parte delle nostre creme e sieri in flaconi studiati per preservare al meglio i prodotti: il beccuccio viene fuori man mano che si eroga il prodotto, non è mai direttamente a contatto con luce e calore. Anche i conservanti e gli estratti d’alcol utilizzati sono di origine naturale e di produzione naturale. Tutta la filiera è controllata: prestiamo molta attenzione agli equilibri in modo che il prodotto abbia un’eccellente conservazione e non degradi nel tempo e la sua resa sia sempre la stessa.
Cerchiamo di offrire prodotti che risolvano i problemi con la pelle, gli inestetismi, disagi sulla pelle causati dalla secchezza o dal sebo in eccesso e i segni dell’invecchiamento nel totale rispetto della natura, conservando una certa coerenza anche nell’ambito della produzione.”
Potete anticiparci qualche progetto futuro?
“Una delle aree che abbiamo sviluppato tantissimo è il settore maschile, che abbiamo intenzione di far crescere perché ci rendiamo conto della centralità sempre maggiore di questo target, su cui molte aziende stanno invece disinvestendo. Oramai l’uomo sta acquisendo una cultura sempre maggiore sulla cosmesi e cura della pelle. La linea varia da prodotti generici, quindi crema multifunzione che posso applicare sul viso ma anche sulle labbra, a prodotti più specifici e ricercati pensati specificamente per la pelle maschile. Abbiamo realizzato un contorno occhi con prodotti dalle caratteristiche ideali per queste pelli: il lentisco e il mirto.
Stiamo lavorando anche a prodotti nuovi sulla linea femminile, nello specifico per quel che riguarda la detergenza: stiamo studiando una mousse, un prodotto 2 in 1. Lanceremo maschere monodose e patch occhi idratanti e antietà. E, novità assoluta, una linea per capelli.”
Descrizione di te, come figura chiave di Enolea…
“La mia passione tecnica nasce dalla mia formazione: ho studiato ingegneria, nasco, quindi, tecnico di base sentendomi molto affine e rappresentato dall’espressione di Da Vinci secondo cui “l’ingegneria è l’arte dell’approssimazione”. Mi ci rivedo bene, forse sono un po’ anomalo come ingegnere, creativo, il che fa sì che io abbia passioni in diversi ambiti: mi piace ritrovare me stesso nel mare, nel vento. Dal punto di vista professionale, ho lavorato sia nel mondo tecnico che in quello cosmetico, inizialmente al fianco di mio padre, poi da solo, ma sempre con grande passione e determinazione. Per questo sto seguendo il filone della sostenibilità e della naturalezza, ed è una dimensione molto complessa in cui c’è tanto da fare, da studiare, da capire. Sono costantemente alla ricerca di plastica da riciclare per la realizzazione dei nostri pack, ed è questa ricerca continua che richiama la tecnica che è in me, rappresentando un motore e un costante stimolo. Ogni giorno cerco di prendere le migliori decisioni per evolvere e crescere, come persona e come brand.”
Articolo scritto con il contributo non condizionante di Enolea
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