Lo streptococco è un batterio che causa infezioni a carico della gola e della pelle durante la stagione invernale, soprattutto nei bambini in età pediatrica.

Durante il periodo di restrizioni dovuto all’infezione da SARS-CoV-2 il distanziamento sociale, l’igiene molto frequente delle mani e l’utilizzo della mascherina da un lato hanno avuto una funzione fondamentale nel limitare il contagio dell’infezione, ma dall’altro hanno anche “impigrito” il nostro sistema immunitario. Una volta tornati alla vita normale, fronteggiare tutta quella serie di patogeni con cui è entrato di nuovo in contatto è stato sicuramente più faticoso.

Ecco perché negli ultimi tre anni il numero di infezioni respiratorie è aumentato vertiginosamente. La maggior parte di queste infezioni sono da ricondurre ad un microrganismo in particolare, soprattutto nei bambini: lo Streptococco beta emolitico di gruppo A.

Proviamo a conoscere questo batterio più da vicino.

Cos’è lo streptococco?

Lo streptococco è un batterio di forma sferica, gram positivo, che di solito cresce a coppie o sviluppandosi in colonie a forma di catenelle. Con il termine “gram positivo” si intende un batterio che risulta positivo ad un’analisi di routine effettuata nei laboratori chiamata “colorazione di Gramed utilizzata per suddividere i batteri in due primi grandi gruppi: quello dei gram positivi (che si colorano) e quello dei gram negativi (che non si colorano).

Dei numerosi ceppi di streptococco esistenti, molti vivono nell’organismo umano comportandosi come commensali (batteri buoni) e non causando disturbi di alcun tipo. I ceppi che sono invece patogeni per l’uomo fanno parte di gruppi denominati con le lettere dell’alfabeto A, B, C, D e G secondo la “classificazione di Lancefield”, dal nome della batteriologa Rebecca Lancefield che per prima ideò tale distinzione degli streptococchi gram positivi sulla base delle differenze di un elemento presente sulla parete del batterio.

Lo streptococco beta emolitico di gruppo A (Streptococcus pyogenes), per esempio, è un batterio comunemente presente in gola e sulla pelle e presenta i suoi sintomi e malattie associate solo quando riesce a sopraffare le difese dell’organismo della persona infettata.

Ma quali sono i sintomi dell’infezione da streptococco?

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Questo batterio causa il più delle volte una sintomatologia lieve come tonsillite, faringite e scarlattina ed è considerato l’agente eziologico più comune della faringotonsillite batterica (mal di gola da streptococco) in età scolare, anche se può colpire bambini più piccoli.

Lo streptococco è contagioso? Come avviene la trasmissione?

L’infezione da streptococco risulta estremamente contagiosa, con picchi stagionali durante i mesi invernali. Il batterio si trasmette principalmente per via aerea: si entra in contatto con le secrezioni infette di una persona malata, come la saliva o i droplets (goccioline di tosse e starnuti), che possono depositarsi su diverse superfici.

Nei bambini, dunque, la trasmissione è facilitata dalla permanenza in edifici affollati come scuole, asili o centri sportivi e dal toccare oggetti infetti e successivamente portare le mani alla bocca.

Anche i portatori sani e asintomatici possono trasmettere l’infezione da streptococco, ma quella asintomatica è molto meno contagiosa.

Come possiamo prevenirla?

Buona prassi sarebbe dunque il dedicare maggiore attenzione alla detersione frequente delle mani e delle superfici, l’utilizzo di fazzoletti monouso in caso di colpi di tosse o starnuti e, in generale, l’adozione di tutte quelle pratiche atte ad una corretta igiene sia orale che personale.

Focus infezione virale e infezione batterica: come distinguerle

Le infezioni virali e batteriche di solito generano sintomi molto simili e aspecifici come malessere, debolezza e febbre perché vi è uno stato infiammatorio generalizzato in atto.

Per distinguere dunque tra un mal di gola di origine virale ed uno di origine batterica si possono prendere in esame le seguenti caratteristiche:

Febbre: meno comune e presente in forma lieve nel caso di infezioni virali, con risoluzione in genere nell’arco di un paio di giorni. Frequente e persistente con temperature anche molto elevate nel caso di infezioni batteriche.

Gola: tonsille gonfie, arrossamento, raucedine e abbassamento del tono di voce (laringite) nel caso di infezioni virali; rigonfiamento dell’ugola, patina grigia sulla lingua, tonsille ingrossate, rosse e presenza di placche (faringite e faringotonsillite) nel caso di infezioni di origine batterica.

Diagnosi e terapia

Distinguere tra i due tipi di infezione non è comunque una cosa facile. Per una corretta diagnosi è bene rivolgersi sempre al proprio medico pediatra ed effettuare tempestivamente il tampone faringeo specifico per lo streptococco. In caso di esito positivo, il medico potrà fin da subito prescrivere la terapia adeguata. Nei casi di faringotonsillite o scarlattina, quella raccomandata è una terapia antibiotica per trattare rapidamente i sintomi e per scongiurare il rischio di complicanze; in genere la terapia antibiotica non è raccomandata in caso di portatori asintomatici. Dopo 24/48h dall’assunzione dell’antibiotico il soggetto non risulterà più infetto e dunque non sarà più capace di trasmettere l’infezione. Per trattarla adeguatamente è però molto importante portare a termine l’intera terapia antibiotica.

Le informazioni contenute nel Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento, non possono in nessun caso sostituire una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull’uso di un medicinale o di un integratore è necessario consultare il medico o il farmacista.

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