Il 25 settembre si celebra la Giornata Mondiale del Farmacista, un’ottima occasione per dire grazie a questi professionisti della salute che tutti i giorni sono al nostro fianco per risolvere i nostri dubbi e supportarci nel nostro percorso di salute.

Per farvi comprendere cosa significa lavorare in farmacia abbiamo intervistato la Dottoressa Daniela Felisari, direttrice della LloydsFarmacia Cremona 7, che ci ha raccontato la sua passione per questa professione anche attraverso aneddoti e consigli.

Dottoressa Daniela Felisari
Perché ha scelto di diventare farmacista?

“Io partivo da una formazione di liceo scientifico, che avevo scelto perché da sempre sono stata appassionata alle discipline scientifiche. Una volta raggiunta la maturità il dubbio era se frequentare Biologia o Farmacia all’Università. Alla fine ho scelto la seconda perché ho sempre sentito una predisposizione per un lavoro dove il rapporto interpersonale fosse al centro, non mi vedevo all’interno di un laboratorio, preferivo essere “in prima linea” al servizio delle persone. Ed eccomi qui, Farmacista da più di 30 anni!”

Cosa le piace di questa professione, oltre al contatto con il pubblico?

“Proprio per il fatto che siamo sempre a contatto con il pubblico, penso che noi Farmacisti siamo diventati una sorta di “educatore sanitario” che deve dare risposte chiare e un supporto autorevole alle persone nel momento del bisogno, in particolare negli ultimi anni. Ed è questo che mi piace particolarmente della mia professione.”

A proposito di ultimi anni, com’è cambiato nel tempo il lavoro del farmacista?

“Negli ultimi anni la professione di Farmacista è cambiata senz’ombra di dubbio: in particolare le persone, sempre più, vedono nella Farmacia un presidio attivo facilmente accessibile, è il primo punto di riferimento.

La LloydsFarmacia Cremona 7, Farmacia che dirigo, è aperta 24 ore su 24 e veniamo contattati in qualsiasi momento del giorno da utenti che ci chiedono, per esempio, se stanno rispettando la posologia giusta di un farmaco o cosa possono fare in caso di problematiche.

Sta crescendo tantissimo anche la richiesta per i servizi che eroghiamo, quindi screening di primo livello, oppure i tamponi durante l’epoca COVID, soprattutto perché in quel periodo gli altri riferimenti sanitari come Guardie Mediche o Pronto Soccorsi erano più difficili da raggiungere.”

Ci racconta un aneddoto o una curiosità legati al suo lavoro?

“Ce ne sono davvero tanti, però voglio raccontare un’esperienza di cui porto un ricordo indelebile, proprio perché mi è capitata durante il mio primissimo turno.

Avevo appena alzato la serranda nella farmacia nella quale lavoravo sul Lago di Garda e si presentò al bancone una signora anziana con un fazzoletto in mano. Alla mia richiesta di cosa avesse bisogno, tirò fuori dal fazzoletto una dentiera aperta in due parti e mi chiese di aiutarla ad aggiustarla.

Certo sul momento sono rimasta sorpresa e mi sono chiesta se intraprendere la carriera da Farmacista per riparare dentiere fosse stata la scelta giusta, ma poi ho capito una cosa: che il bisogno in quel momento per questa persona in difficoltà era quello, ed è stato molto gratificante pensare che avesse deciso di rivolgersi a me in primis nonostante non fossi un odontoiatra.

In un certo senso è stato come se la mia grande attitudine all’ascolto e all’aiuto si fosse concretizzata in un episodio materiale e da lì non ho avuto più dubbi sul fatto che fosse la scelta più giusta che potessi fare.”

Un’ultima domanda: cosa consiglia a chi decidere di intraprendere la carriera di farmacista?

“Di sicuro è doveroso premettere che è un lavoro davvero molto impegnativo: può occupare i fine settimana, le festività, possono essere necessari turni notturni eccetera, e questo può essere in controtendenza con quanto richiesto da molti giovani che cercano weekend liberi e un maggiore equilibrio tra vita privata e vita lavorativa.

Se si è disposti ad accettare tutto ciò, quello che mi sento di dire è che va affrontato con grande passione e con pazienza, soprattutto all’inizio, quando si è in formazione. Senza dimenticare la grandissima professionalità, che è alla base di un ruolo come il nostro.

Imprescindibile è anche essere sempre curiosi, non fermarsi alle conoscenze accademiche ma seguire una formazione costante, perché ora le persone sono sempre più informate e cercano risposte sempre più esaustive: magari cercano qualcosa sul web e poi si presentano in Farmacia per sentire un nostro parere, ed è chiaro che non possiamo farci trovare impreparati.

Ci deve essere una continua ricerca anche in vari settori trasversali: bisogna avere nozioni di fitoterapia, omeopatia, nutrizione, tematiche dalle quali scaturiscono molti dubbi e domande dei clienti e dove il consiglio di un sanitario preparato è fondamentale.

Un ultimo consiglio è quello di imparare ad interfacciarsi con le persone, sia per capire e sapere ascoltare il cliente, sia perché in Farmacia si lavora in team. L’unione fa la forza e tutti devono remare nella stessa direzione se si vogliono raggiungere gli obiettivi che ci si è prefissati.”

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