La Festa della Donna celebra molti valori che rappresentano l’universo femminile: come LloydsFarmacia vogliamo contribuire raccontando la professione antica del farmacista, i retroscena e anche le fatiche che si celano dietro il bancone.

Il gruppo LloydsFarmacia vanta una “quota rosa” che supera il 75% dei propri dipendenti e, tra queste, abbiamo intervistato la Dottoressa PASQUA Picciariello, direttrice della LloydsFarmacia Prato 12, che ci racconta la professione e il suo “segreto” per affrontare insieme al suo team ogni giornata lavorativa: il sorriso!

Dottoressa Pasqua Picciariello

Con il nostro “racconto simbolo” esprimiamo un ringraziamento per tutte le nostre lavoratrici che contribuiscono con dedizione – e a volte anche sacrifici – al benessere e alla salute della comunità.

Anzitutto, Direttore o Direttrice, come preferisce essere chiamata?

“Preferisco essere chiamata per nome, anche se la declinazione al femminile la trovo più elegante. Viviamo in un momento in cui le donne hanno la responsabilità, in primo luogo, di portare un contributo di pensiero che diverga dal pensiero dominante, convenzionale, solitamente accettato come valido. Credo che le donne abbiano la responsabilità di sostenere altre donne partendo dalla valorizzazione del ruolo.

Vuole presentarsi?

“Mi chiamo Pasqua, ma da quando ero bambina tutti mi chiamano Pachi, sono nata e cresciuta in Puglia e mi sono trasferita dopo l’università in Toscana. Ho lavorato presso diverse farmacie prima di approdare nella famiglia Llloyds. Attualmente sono direttrice della Farmacia Lloyds Prato 12.”

Come ha scelto questo percorso e cosa l’ha affascinata della professione di farmacista?

“Ho sempre avuto una naturale predisposizione alla “cura” del prossimo e ho scelto di diventare farmacista perché il ruolo di Farmacista è fondamentale per realizzare un’assistenza territoriale e garantire una presenza costante, aumentando la consapevolezza nella comunità offrendo informazioni appropriate e consulenza professionale. Vi racconto un aneddoto legato alla scelta del ruolo: fin da piccolina da quando ho imparato a leggere ero affascinata dai foglietti illustrativi dei medicinali che erano in casa e passavo interi pomeriggi a leggerli, pur non avendo nessuna idea del significato scritto in quelle pagine.”

Con la pandemia la professione del farmacista è stata molto riscoperta, la farmacia è sempre più orientata a rappresentare un presidio sanitario polifunzionale di prestazioni al servizio della comunità, presente capillarmente sul territorio sempre e comunque, oltre ai sacrifici qual è il ricordo che conserva con più emozione dell’epoca Covid?

“Il periodo Covid, a mio avviso, ha rappresentato una svolta in positivo nella professione del farmacista, ricordo con grande emozione le telefonate di clienti impauriti e increduli alla ricerca di un sostegno morale più che professionale. Nonostante l’impegno fisico e psicologico richiesto dal periodo, abbiamo sempre cercato di conservare un sorriso per ciascun cliente.”

Un tempo il farmacista era denominato speziale, preparava i medicamenti ed era considerata una professione di grande prestigio, oggi alcuni aspetti sono cambiati, il lavoro di farmacista si è evoluto ma si contraddistingue ancora per un aspetto: essere un punto di riferimento fondamentale e insostituibile per il cittadino. Come riesce a coniugare la vita privata con questo aspetto della professione che richiede dedizione e orari a volte impegnativi?

“L’impegno e la dedizione costante in questo lavoro richiede un po’ di sacrifici. Non è affatto semplice conciliare gli impegni lavorativi e la vita privata, ma basta conservare il sorriso e cercare di guardare il lato positivo di ogni cosa.”

Il lavoro per una donna è ormai un aspetto di grande importanza, ma la carriera per molte è ancora un percorso a ostacoli. Nel suo caso come è stato diventare Direttrice?

“Il lavoro per una donna credo che sia fondamentale oggi più che mai, in quanto garanzia di indipendenza. In Italia esiste un impianto normativo che garantisce una sostanziale parità giuridica, ma le norme da sole non sono tuttavia sufficienti a garantire una corretta ed effettiva situazione di pari opportunità e di pari trattamento. Nel mio percorso lavorativo credo di aver avuto una grande opportunità, credo di aver sempre lavorato con grande responsabilità, impegno e dedizione. Per tanti anni in una farmacia H24, prima di ricevere la proposta del ruolo di Direttrice, e questo mi ha permesso di fare molta esperienza sul campo.”

Ci racconta una curiosità che si nasconde dietro il bancone della farmacia in cui lavora?

“Siamo una bellissima squadra composta da 13 collaboratori, tutti con caratteristiche e caratteri differenti, ci accomuna un’unica cosa che è il sorriso sia con i nostri meravigliosi e colorati clienti che tra noi. Diciamo che abbiamo sempre “la battuta pronta”.”

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