Ci troviamo in una fase in cui decreti governativi e ordinanze regionali, in ottemperanza alle indicazioni del Sistema Superiore di Sanità ISS, obbligano all’utilizzo di dispositivi di protezione: in particolare ci riferiamo alle mascherine.

Tuttavia, sebbene l’uso delle mascherine stia entrando sempre di più nella sfera delle pratiche abituali con cui convivere stiamo affrontando una nuova emergenza di carattere ecologico.

 La stessa pandemia in corso ci ricorda invece quanto natura, ambiente e salute umana siano intimamente connessi.

Sono quindi oggi più che mai necessarie e indifferibili pratiche come il corretto smaltimento dei rifiuti. È sempre più comune purtroppo rilevare l’abbandono di mascherine e guanti sul suolo pubblico, per esempio in prossimità di scuole, supermercati e perfino in mare. L’inadempienza delle corrette raccomandazioni sullo smaltimento, oltre all’impatto ambientale, può contribuire pericolosamente alla diffusione del virus.

QUALCHE NUMERO

Si stima che solo nel nostro Paese durante la Fase 2 saranno necessarie un miliardo di mascherine e mezzo miliardo di guanti al mese e che se soltanto l’1 percento di questi dispositivi non venisse correttamente smaltito, ci troveremmo 10 milioni di mascherine disperse nell’ambiente ogni giorno!

Cerchiamo allora di fare chiarezza sul corretto smaltimento delle mascherine e dei guanti:

La regola generale per tutti coloro che non hanno contratto il virus e non sono in quarantena è che i dispositivi di sicurezza individuale (mascherine, guanti) e i fazzoletti di carta confluiscano nell’indifferenziato e chiusi in un sacchetto, meglio se doppio uno dentro l’altro, all’interno del contenitore che si usa di solito.

Se le mascherine, i guanti, i fazzoletti sono stati utilizzati da una persona contagiata da COVID-19 o potenzialmente sospetta si raccomanda fortemente l’utilizzo di un doppio o triplo sacchetto resistente, poi smaltito quotidianamente con le procedure in vigore sul territorio.

Indossando i guanti monouso si devono chiudere bene i sacchetti senza schiacciarli con le mani e utilizzando dei lacci o il nastro adesivo per chiuderli. Una volta chiusi i sacchetti, si possono gettare i guanti utilizzati nei nuovi sacchetti preparati per l’indifferenziata e in ultimo si raccomanda di lavare le mani. È raccomandabile anche che i sacchetti contenenti guanti, mascherine e fazzoletti della persona malata siano conservati nella stanza dove soggiorna fino al momento di portarli all’esterno.

Bisogna prestare attenzione se si convive con animali da compagnia affinché non accedano nel locale in cui vengono lasciati i sacchetti con i rifiuti. Si ricorda in ultimo che in caso di persone infette tutti i rifiuti domestici, indipendentemente dalla loro natura e includendo fazzoletti, rotoli di carta, i teli monouso, mascherine e guanti, vanno considerati indifferenziati e pertanto raccolti e conferiti insieme.

Oltre alle mascherine chirurgiche e alle mascherine con filtro (FFP2, FFP3) si stanno facendo strada sempre di più nel mercato anche le mascherine in cotone. Sono lavabili e utilizzabili per la protezione da schizzi, goccioline, spesso indicate con il termine inglese droplets. Queste mascherine si possono riutilizzare ma seguendo alcuni accorgimenti.

Vanno lavate subito dopo il loro utilizzo, lasciandole in ammollo in acqua con comune detersivo per circa 10 minuti. Dopo aver effettuato un lavaggio ulteriore si può procedere a sciacquare e lasciare asciugare per almeno 8 ore alla luce del sole, infine vanno stirate a 150 gradi per completare l’asciugatura.

Ricordiamo in ultimo che i dispositivi individuali di protezione devono essere considerati come una misura efficace ma in ausilio alle altre necessarie misure di prevenzione, mai troppo ricordate e diffuse:

  • praticare frequentemente l’igiene delle mani con acqua e sapone o, se questi non sono disponibili, con soluzioni/gel a base alcolica. In ambito sanitario è raccomandato l’uso preferenziale di soluzioni/gel a base alcolica, in modo da consentire l’igiene delle mani al letto del paziente in tutti i momenti raccomandati (prima e dopo il contatto, prima di manovre asettiche, dopo il contatto con liquidi biologici, dopo il contatto con le superfici in vicinanza del paziente);
  • evitare di toccare gli occhi, il naso e la bocca con le mani;
  • tossire o starnutire all’interno del gomito con il braccio piegato o di un fazzoletto, preferibilmente monouso, che poi deve essere immediatamente eliminato.

La situazione emergenziale con cui ci troviamo a fare i conti è sicuramente una sfida per ognuno di noi, alla quale possiamo contribuire positivamente con senso di responsabilità, per noi stessi, per il prossimo e anche per l’ambiente.

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