Con l’arrivo della bella stagione ci troviamo tutti più esposti ai raggi solari, chi per attività all’aperto, chi per il desiderio di una pelle abbronzata.

Inutile negare infatti che a molti di noi piace il colorito della pelle baciata dal sole, magari di una bella tonalità dorata.

Ma cosa dice la scienza in fatto di tintarella e scottature?

Una cattiva esposizione al sole è un pericolo potenziale perché può danneggiare il DNA delle cellule innescando processi tumorali.

È ormai appurato che la nostra pelle è capace di memorizzare le scottature, in particolare quelle procurate dal sole in età pediatrica e in adolescenza; questo determina un aumento del rischio di patologie correlate come il precoce foto- invecchiamento e i tumori della pelle.

Sempre più frequentemente infatti sentiamo parlare di melanoma. Un recentissimo studio apparso sulla rivista scientifica “Jama” afferma che nelle persone a rischio che però usano regolarmente le creme solari la comparsa del melanoma è scesa del 27%.

Tumori della pelle, melanoma… parole che fanno paura ma che negli ultimi anni sentiamo nominare spesso. Se fino a qualche anno fa il melanoma era considerata una malattia rara, attualmente presenta una incidenza in crescita ed è uno dei principali tumori che insorge in giovane età.

In particolare è allarmante quanto proprio i giovani ignorino i fattori di rischi legati a questa patologia. Gli adolescenti infatti tendono a esporsi al sole e alle lampade abbronzanti in modo assolutamente indiscriminato, non usando la crema protettiva né mettendo in pratica gli accorgimenti necessari ad evitare le scottature. Eppure proprio queste ultime, quando subite in giovane età sono un fattore predisponente alla malattia. I tumori della pelle, che hanno una relazione evidente con abitudini individuali, sono sensibili a comportamenti preventivi, che vanno incentivati, sensibilizzando gli adolescenti e i genitori di bambini piccoli quanto più possibile.

Ma cos’è un melanoma?

Il melanoma è un tumore maligno della pelle visibile a occhio nudo. Si verifica quando i melanociti, ovvero le cellule che si trovano negli strati profondi della pelle e che producono la melanina (che tutti conosciamo come responsabile dell’abbronzatura) subiscono una trasformazione maligna. Ha origine da un neo esistente che cambia forma o colore oppure dalla comparsa di un nuovo neo sulla cute integra.

Le caratteristiche per il controllo dei nei, utili ad indicare l’insorgenza di un melanoma sono riassunte nella sigla ABCDE:

  • come Asimmetria nella forma (un neo benigno è generalmente circolare o comunque
    tondeggiante, un melanoma è più irregolare);
  • B come Bordi irregolari e indistinti;
  • come Colore variabile (ovvero con sfumature diverse all’interno del neo stesso);
  • D come Dimensioni in aumento, sia in larghezza sia in spessore;
  • come Evoluzione del neo che, in un tempo piuttosto breve, mostra cambiamenti di
    aspetto.

Altri fattori che devono insospettire sono: la presenza del neo associato a prurito o che presenta sanguinamento, lesione della cute pigmentata o acromica in accrescimento, una nuova macchia in un’unghia o una lesione subungueale in accrescimento.

L’American Academy of Dermatology ha aggiunto alla regola dell’ABCDE, l’acronimo HARMM  per sensibilizzare i soggetti che devono essere più coinvolti nella prevenzione del melanoma: storia personale o familiare di melanoma (History), età sopra i 50 anni (Age), assenza o ritardo di una regolare visita dermatologica (Regular), cambiamento dei nei (Mole changing), sesso maschile (Male gender).

La diagnosi passa attraverso la visita di uno specialista che mediante esame visivo, adiuvato dall’uso della epiluminescenza (tecnica di ingrandimento e illuminazione della pelle) viene poi confermata dalla biopsia, in cui un campione di tessuto viene analizzato al microscopio. E’ utile che oltre al controllo annuale, ognuno faccia regolarmente un’autoanalisi, identificando tempestivamente la presenza di nei nuovi o il cambiamento in quelli esistenti.

INCIDENZA

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita a tassi altissimi. Basti pensare che il numero di diagnosi di tumori della pelle in Italia è raddoppiato nel corso di quindici anni ed è in forte aumento fra i giovani, il 20% dei nuovi casi è riscontrato in pazienti sotto i 40 anni.

COME ABBRONZARSI, stop alle scottature!
  1.    PROTEZIONE SOLARE: la crema solare va spalmata in dosi adeguate prima dell’esposizione al sole e ripetendo l’applicazione più volte nel corso della giornata.
    E’ fondamentale scegliere un prodotto con fattore di protezione adatto al nostro fototipo ad ampio spettro (cioè in grado di proteggere da tutte le radiazioni ultraviolette UVB, UVA corti e UVA lunghi), fotostabile (cioè che non si modifichi con la luce), resistente all’acqua e al sudore.Porre attenzione al SPF (Sun Protection Factor – Fattore di protezione solare), è l’indicatore più conosciuto per l’efficacia di uno schermo solare dai raggi UVB. È un fattore di moltiplicazione del tempo di esposizione: i numeri che affiancano la dicitura SFP indicano il del tempo in cui è possibile esporsi al sole senza scottarsi. Per calcolare il fattore di protezione cutanea, vengono confrontati i tempi di arrossamento di pelli protette da creme solari e pelli non schermate.  Ricorda che ogni 2 o 3 ore e ogni volta che ci si bagna la crema va riapplicata senza dimenticare che gli UV non sono schermati del tutto dall’ombrellone né dal cielo nuvoloso.
  2. PROTEGGITI: con cappello, occhiali da sole e abiti leggeri; utilizza l’ombra naturale e crea protezione con ombrelloni o altro.
  3. NIENTE FRETTA: l’organismo deve avere il tempo per produrre la melanina, meglio esporsi in modo graduale e mai continuativamente.
  4. ATTENZIONE AI BAMBINI: ai più piccoli va riservata maggiore attenzione. I bambini sono più esposti ai rischi del sole, in quanto la loro pelle è particolarmente delicata e gli eventuali danni causati dai raggi ultravioletti hanno più tempo per manifestarsi negli anni a seguire. I neonati fino a i 12 mesi di vita non dovrebbero mai essere esposti ai raggi diretti del sole: meglio tenerli all’ombra!  Mentre se si è a passeggio, sia in spiaggia che in città, proteggili con la crema solare perché i raggi UV attraversano i tessuti di ombrelloni o passeggini.
  5. EVITA L’ESPOSIZIONE NELLE ORE CENTRALI DELLA GIORNATA (11-16) e comunque consulta il sito messo a disposizione dal Ministero della Salute sulle ondate di calore e il bollettino dell’indice di radiazioni ultraviolette nel sito regionale Arpa.
  6. ATTENZIONE A SEDI COME NASO, LABBRA, ORECCHIE, COLLO, SPALLE E CUOIO CAPELLUTO, in quanto aree particolarmente esposte e suscettibili alle scottature.
  7. PREDILIGI UNA ALIMENTAZIONE RICCA DI VITAMINE A,C, E e coenzima Q (ad esempio fragole, mirtilli, ciliegie, carote, albicocche, pesce azzurro, frutta secca.)
  8. EVITA L’ABBRONZATURA ARTIFICIALE (lettini e lampade UVA) che, oltretutto, invecchia precocemente la pelle.

*L’uso delle lampade solari è regolato dal decreto 12 maggio 2011, n. 110.

Fonti:

Airc

AIOM linee guida melanoma 2018

Fondazione veronesi

Jama Dermatology

Portale Ministero della Salute

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