Indice

1. Comprendere la mononucleosi: sintomi e cause

2. Trattamento della mononucleosi: dalla diagnosi alla guarigione

3. La vita dopo la mononucleosi: gestione della convalescenza

4. Mononucleosi nei giovani adulti: un’analisi

5. Prevenzione della mononucleosi, consigli e strategie

1. Comprendere la mononucleosi: sintomi e cause

La mononucleosi, conosciuta anche come malattia del bacio, è un’infezione virale che colpisce principalmente gli adolescenti e i giovani adulti ed è caratterizzata da una combinazione di sintomi influenzali e linfoadenopatie. Questa condizione può causare disagio significativo e richiedere un periodo di riposo prolungato. 

La causa principale della mononucleosi è il virus Epstein-Barr (EBV), appartenente alla famiglia degli Herpesviridae. Questo virus è altamente contagioso e si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con la saliva infetta. Il bacio è la modalità di trasmissione universalmente nota, ma può anche diffondersi tramite tosse, starnuti o condivisione di utensili da cucina. 

Sebbene l’EBV sia la causa predominante della mononucleosi, in alcuni casi la malattia può essere provocata anche dal citomegalovirus (CMV), un altro virus appartenente alla stessa famiglia. Entrambi i virus, EBV e CMV, possono rimanere latenti nell’organismo dopo l’infezione iniziale e riattivarsi in periodi di stress o di compromissione del sistema immunitario. 

La mononucleosi si manifesta con una serie di sintomi che possono variare in gravità da individuo a individuo e che includono:

  • Febbre: la presenza di febbre è uno dei segni distintivi della mononucleosi. La temperatura corporea può essere moderata o alta e persistere per diverse settimane
  • Mal di gola: il mal di gola è un altro sintomo comune, spesso associato a tonsille gonfie e infiammate. Può essere anche presente un rivestimento biancastro o giallastro sulle tonsille
  • Linfoadenopatie: le ghiandole linfatiche nel collo, nelle ascelle e nell’inguine possono gonfiarsi e diventare sensibili e dolenti al tatto
  • Affaticamento: un senso generale di stanchezza e affaticamento è comune nei soggetti affetti da mononucleosi e può persistere anche dopo che altri sintomi si sono attenuati
  • Mal di testa e dolori muscolari: mal di testa e dolori muscolari possono essere presenti, contribuendo al malessere generale della persona
  • Spleno o epatomegalia: possono manifestarsi anche l’ingrossamento della milza o del fegato, a causa del danno diretto prodotto dal virus o della presenza di infiltrato infiammatorio
  • Dolore addominale: alcuni individui possono sperimentare dolore addominale, che può essere causato da un ingrossamento del fegato o della milza.

È importante consultare un medico se si sospetta di avere la mononucleosi, in particolare se si verificano complicazioni come un ingrossamento eccessivo della milza o problemi respiratori.

2. Trattamento della mononucleosi: dalla diagnosi alla guarigione

La diagnosi della mononucleosi spesso avviene mediante una valutazione accurata dei sintomi da parte di un medico, seguita da test di laboratorio per confermare l’infezione virale. Durante l’esame fisico, il medico potrebbe identificare segni come ghiandole linfatiche ingrossate, tonsille infiammate e, talvolta, epatomegalia e splenomegalia. I test di laboratorio possono includere un emocromo completo per valutare il numero dei globuli bianchi, nonché test specifici per rilevare gli anticorpi contro il virus Epstein-Barr o Citomegalovirus.

Il trattamento è sintomatico, poiché in genere la malattia è autolimitante e dopo 10-15 giorni volge verso la guarigione, e si compone di:

  • Riposo adeguato: il riposo è fondamentale per permettere al corpo di combattere l’infezione e recuperare le energie. Durante la fase acuta della malattia, è consigliabile evitare sforzi eccessivi
  • Idratazione: bere molti liquidi, come acqua, tisane o succhi di frutta, aiuta a mantenere idratato il corpo e può lenire la gola infiammata
  • Farmaci per il dolore e la febbre: analgesici da banco come paracetamolo o ibuprofene possono essere utilizzati per ridurre il mal di testa, il dolore muscolare e la febbre. Tuttavia, è importante seguire attentamente le dosi raccomandate e consultare un medico prima di utilizzare qualsiasi farmaco, specialmente nei bambini
  • Gargarismi e spray per la gola: gargarismi con acqua salata o l’uso di spray per la gola possono aiutare ad alleviare il mal di gola e l’irritazione delle tonsille

Durante il trattamento della mononucleosi, è importante monitorare eventuali complicazioni, specialmente in caso di ingrossamento eccessivo della milza. Attività fisiche intense devono essere evitate poiché potrebbero aumentare il rischio di rottura della milza. Inoltre, sebbene sia raro, è possibile sviluppare una tonsillite batterica durante o dopo un’infezione da mononucleosi: ciò potrebbe richiedere un trattamento antibiotico aggiuntivo.

Negli individui immunocompromessi, come ad esempio coloro che hanno subito un trapianto di organi o midollo osseo, o coloro che sono affetti da malattie autoimmuni o da condizioni che colpiscono il sistema immunitario, il trattamento della mononucleosi può richiedere una gestione più attenta e specifica. Poiché questi individui hanno un sistema immunitario compromesso, possono essere più suscettibili a complicazioni gravi associate all’infezione da virus Epstein-Barr (EBV), il principale responsabile della mononucleosi. Da ciò potrebbe derivare la necessità di farmaci per la terapia antivirale, che tuttavia negli immunocompromessi è generalmente limitato e può comportare rischi e benefici da valutare attentamente. Tra i farmaci ricordiamo:

  • L’aciclovir è un farmaco antivirale utilizzato per trattare le infezioni da herpesvirus, compreso il virus Epstein-Barr. Tuttavia, l’efficacia dell’aciclovir nel trattamento della mononucleosi è limitata e la sua efficacia nei pazienti immunocompromessi può essere variabile
  • Altri farmaci antivirali come il valaciclovir e il famciclovir, che sono analoghi all’aciclovir, potrebbero essere considerati in alcuni casi. Tuttavia, anche in questo caso, l’efficacia di questi farmaci nel trattamento della mononucleosi negli immunocompromessi è soggetta a valutazione.

3. La vita dopo la mononucleosi: gestione della convalescenza

La maggior parte delle persone guarisce completamente dalla mononucleosi entro poche settimane dalla comparsa dei sintomi acuti. Durante questo periodo, è importante seguire le indicazioni del medico e fornire al corpo il tempo necessario per combattere l’infezione. Anche dopo la scomparsa dei sintomi acuti, è consigliabile evitare sforzi eccessivi e riprendere le normali attività gradualmente.

La mononucleosi può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana durante la fase acuta della malattia, ma anche durante il periodo di convalescenza, quando il corpo sta ancora recuperando le energie e il sistema immunitario sta tornando alla normalità. Una gestione adeguata della convalescenza è essenziale per favorire una ripresa completa e minimizzare il rischio di complicazioni a lungo termine e deve avvalersi di:

  • Riposo: anche se i sintomi acuti come la febbre e il mal di gola possono essere diminuiti, il corpo ha ancora bisogno di tempo per recuperare completamente. È fondamentale assicurarsi di dormire a sufficienza ed evitare sforzi eccessivi e attività fisica intensa a causa del rischio di rottura della milza
  • Alimentazione salutare: una dieta equilibrata e ricca di nutrienti può sostenere il processo di guarigione e ripristinare le energie del corpo. È importante assumere cibi ricchi di vitamine, minerali e antiossidanti, come frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre e grassi sani, e mantenere una buona idratazione bevendo molta acqua e limitando il consumo di bevande zuccherate
  • Anche dopo la guarigione dalla mononucleosi, è importante mantenere buone pratiche di igiene personale per prevenire la diffusione di infezioni virali e batteriche ad altri
  • Monitoraggio della salute: anche dopo aver superato la fase acuta della mononucleosi, è importante rimanere vigili e monitorare attentamente la salute. Se si sperimentano sintomi persistenti, come affaticamento eccessivo, febbre ricorrente, dolori addominali o ingrossamento anormale della milza o del fegato, è necessario consultare immediatamente un medico: questi sintomi potrebbero indicare complicazioni o ricadute.

4. Mononucleosi nei giovani adulti: un’analisi

La mononucleosi è più comune nei giovani adulti, con un picco di incidenza tra i 15 ei 30 anni di età. Ciò è dovuto in parte alla maggiore probabilità di esposizione al virus Epstein-Barr durante l’adolescenza e i primi anni della vita adulta. Infatti la mononucleosi è principalmente trasmessa attraverso il contatto diretto con la saliva infetta: baci, condivisione di bevande o utensili da cucina, tosse o starnuti possono facilitare la trasmissione del virus. Sebbene la mononucleosi possa verificarsi in qualsiasi momento dell’anno, ci sono segnalazioni di un aumento dei casi durante l’autunno e l’inverno, quando le persone trascorrono più tempo in ambienti chiusi e sono più suscettibili alla trasmissione virale. Tra le complicanze nei giovani adulti, l’ingrossamento della milza può essere più pronunciato e aumentare il rischio di rottura splenica, una condizione grave che richiede un intervento medico immediato. Inoltre, i giovani adulti possono essere più soggetti a sviluppare epatite, soprattutto in caso coesistenza di abitudini voluttuarie come bere molto alcol.  Inoltre, alcuni di loro possono sviluppare una condizione nota come sindrome da fatica cronica caratterizzata da una grave e persistente stanchezza, che può durare mesi o addirittura anni dopo la guarigione dall’infezione virale. 

La gestione della mononucleosi nei giovani adulti si concentra sulla gestione dei sintomi, sul riposo adeguato e sulla prevenzione delle complicanze. È importante educare i soggetti sulla necessità di evitare sforzi eccessivi e attività fisica intensa durante la convalescenza, nonché di monitorare attentamente eventuali sintomi di complicanze come dolore addominale, ittero o difficoltà respiratorie.

5. Prevenzione della mononucleosi, consigli e strategie

Poiché non esiste un vaccino per prevenire la mononucleosi, per prevenire questa malattia è importante adottare pratiche di igiene e comportamenti che riducano il rischio di contrarla. Ecco alcuni consigli e strategie per la prevenzione della mononucleosi:

  • Evitare il contatto stretto con persone infette: dal momento che la mononucleosi è altamente contagiosa, è importante evitare il contatto stretto con persone che ne sono affette
  • Curare l’igiene delle mani: lavarsi le mani regolarmente con acqua e sapone è una delle strategie più efficaci per prevenire la trasmissione di virus come l’EBV. Soprattutto dopo essere entrati in contatto con le secrezioni respiratorie di altre persone, è importante lavarsi le mani accuratamente
  • Evitare di condividere oggetti personali: evitare di condividere utensili da cucina, bicchieri, bottiglie d’acqua e altri oggetti personali con persone che potrebbero essere infette può ridurre il rischio di contrarre il virus
  • Rafforzare il sistema immunitario: mantenere uno stile di vita sano, che includa dieta equilibrata, esercizio fisico regolare e sufficiente riposo, può aiutare a rafforzare il sistema immunitario e ridurre il rischio di contrarre la mononucleosi o altre infezioni virali
  • Evitare il bacio durante il periodo di contagiosità: poiché il virus Epstein-Barr può essere trasmesso attraverso il bacio, evitare di baciare persone infette o di essere baciati durante il periodo di contagiosità può aiutare a prevenire la diffusione della malattia

Seguendo questi consigli e strategie, è possibile ridurre il rischio di contrarre la mononucleosi e mantenere una buona salute generale.

 

Le informazioni contenute nel Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento, non possono in nessun caso sostituire una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull’uso di un medicinale o di un integratore è necessario consultare il medico o il farmacista.

 

 

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