L’arrivo della primavera è sempre un passaggio delicato per il nostro organismo, può capitare di sentirsi inspiegabilmente ansiosi e irritabili, sperimentando una vera e propria stanchezza da cambio di stagione. Nulla di così strano: è un fenomeno riconosciuto dalla scienza che prende il nome di Disturbo Affettivo Stagionale.

Disturbo affettivo stagionale

La variazione delle ore di luce determina importanti cambiamenti all’interno del tuo organismo.  Nel cervello varia la produzione di ormoni e neurotrasmettitori come la melatonina e la serotonina che controllano diverse funzioni fisiologiche quali il tono dell’umore, il sonno, l’appetito e la sessualità.

Anche il cambio del clima, soprattutto se non graduale, rappresenta un momento di stress per l’organismo. Questo accade perché deve adattarsi a mantenere costante la sua temperatura disperdendo calore. Ecco perché puoi avvertire stanchezza con difficoltà a concentrarti e a svolgere i compiti quotidiani, difficoltà a dormire, malumore, alterazioni dell’appetito e della libido.

Il cambio di stagione è un momento critico soprattutto in soggetti predisposti come coloro che già soffrono di patologie psicologiche o chi ha uno stile di vita particolarmente trascurato e stressante.

RUOLO DEL MAGNESIO

Una buona idea per affrontare la stanchezza da cambio di stagione è quella di aumentare la quantità di magnesio che assumi ogni giorno.

Il magnesio è un elemento molto importante per il tuo organismo perché permette a più di 300 enzimi di funzionare regolarmente. Se pensi che un enzima è quella “macchina” che permette ad una funzione fisiologica di essere portata a termine, è facile intuire quanto è grande il ventaglio di effetti positivi che il magnesio apporta al tuo organismo.

Ad esempio, alcune tra le funzioni sostenute dal magnesio sono: la contrattilità muscolare, la trasmissione degli impulsi nervosi, la produzione di energia, la formazione di nuove cellule.

CARENZA DI MAGNESIO

Negli ultimi anni diversi studi scientifici hanno evidenziato che, nei paesi sviluppati, più del 20% della popolazione ha una carenza di magnesio. Nella quasi totalità dei casi si parla di carenza sub clinica. Significa che non ci sono importanti problemi di salute, piuttosto si instaura una condizione di malessere che accompagna la vita di tutti i giorni e a cui ci si adatta. Si convive quindi con una tendenza a sviluppare crampi e contrazioni muscolari  spontane (come il tremore della palpebra), stanchezza cronica, irritabilità e difficoltà a dormire. E’ evidente come molti di questi stati di malessere coincidono con quelli legati al cambio di stagione.

Inoltre, bassi livelli di magnesio nel sangue sono correlati ad un ridotto assorbimento di calcio nelle ossa e all’aumento delle calcificazioni nelle arterie che possono tradursi  in osteoporosi e gravi malattie cardiovascolari. Sembra che la carenza di magnesio così diffusa sia dovuta alla riduzione del contenuto di questo elemento nei cibi dei nostri giorni, a particolari malattie croniche e alluso di determinati farmaci. Tra questi ultimi ricordiamo alcuni diuretici, utilizzati per il controllo della pressione arteriosa, gli inibitori di pompa protonica, utilizzati per trattare patologie gastriche e gli anticoncezionali.

STANCHEZZA, CAMBIO DI STAGIONE E INTEGRAZIONE DI MAGNESIO

 I valori di assunzione consigliati sono pari a 250-350 mg al giorno per adulti e anziani e 450 mg per le donne in gravidanza e allattamento.

Soddisfare il proprio fabbisogno è’ ancora più utile se sei particolarmente predisposto a soffrire di tensione muscolare (pensa alle contratture e alla cervicalgia) e crampi; oppure se sei una donna che soffre di dolori mestruali particolarmente intensi o se sei una donna in menopausa a rischio di osteoporosi.

Il magnesio è  abbondante nei vegetali a foglia verde, nei legumi (come i piselli e i fagioli), nella frutta secca (come i datteri), nei semi, nei cereali integrali e nelle banane.

Talvolta può essere consigliato ricorrere ad un integratore di magnesio che permetta di raggiungere la dose giornaliera raccomandata.

In commercio troverai tanti integratori che si differenziano per il tipo di sale di magnesio che contengono. Sono sicuro che inizierai a leggere l’etichetta con più attenzione e noterai accanto alla parola magnesio altri termini chimici come pidolato, carbonato, citrato, ossido, ecc. Questi nomi si riferiscono ad un’altra molecola a cui il magnesio è legato e che ne condiziona la sua biodisponibilità, ossia la capacità che ha l’organismo di assorbirlo a livello intestinale.  Il magnesio pidolato o citrato, ad esempio, vengono captati in ottime quantità dalle cellule intestinali garantendo una buona presenza a livello sistemico.

 

 

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