Indice 

1. Che cos’è un disturbo dello spettro dell’autismo?

2. Come si manifesta l’autismo?

3. Come si fa diagnosi di autismo?

4. Come si tratta l’autismo?

5. Cosa si intende per autismo ad alto funzionamento?

6. Autismo e vaccini

1. Che cos’è un disturbo dello spettro dell’autismo?

Con l’espressione disturbo dello spettro dell’autismo si intende una sindrome complessa, che colpisce il modo in cui una persona interagisce con gli altri e interpreta il mondo che lo circonda.

Attualmente non esiste una causa unica nota per i disturbi dello spettro autistico. Si ritiene piuttosto che sia una condizione complessa causata da una combinazione di fattori genetici, biologici e ambientali. La ricerca continua a migliorare la comprensione di questa patologia ed a sviluppare interventi che possano aiutare le persone con questa condizione a vivere una vita più soddisfacente e inclusiva.

2. Come si manifesta l’autismo?

L’autismo può manifestarsi in una notevole varietà di modi, diversi da persona a persona. Le modalità più comuni in cui l’autismo può manifestarsi sono:

  • Difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale: le persone con autismo possono avere difficoltà nell’interpretare il linguaggio corporeo, le espressioni facciali, il tono della voce e nel comunicare in modo chiaro i propri pensieri e sentimenti. Alcuni individui possono non sviluppare il linguaggio verbale, mentre altri possono avere un linguaggio ricco ma trovare difficile comprendere e rispondere alle conversazioni sociali
  • Difficoltà nelle interazioni sociali: le persone con autismo possono avere difficoltà nell’interazione con gli altri e possono mostrare scarsa capacità nell’avviare e nel mantenere le relazioni sociali. Possono avere difficoltà in particolare a comprendere le regole sociali non verbali, come quelle tipiche del contatto visivo o delle conversazioni non letterali
  • Interessi e comportamenti ripetitivi: molti individui con autismo manifestano comportamenti e interessi ripetitivi, come muoversi in modo ripetitivo, fissare oggetti o seguire routine rigide. Possono anche mostrare interessi particolarmente intensi verso specifici argomenti o oggetti
  • Sensibilità sensoriale: le persone con autismo possono essere ipersensibili o iposensibili a stimoli sensoriali come suoni, luci, odori, testure e gusti. Queste sensibilità possono influenzare il modo in cui l’individuo interagisce con l’ambiente circostante e possono causare disagio o sovraccarico sensoriale.

È importante sottolineare che l’autismo è uno spettro: ogni individuo con autismo può manifestare una combinazione diversa di sintomi e comportamenti, in gradazioni diverse. Inoltre, le persone con autismo possono avere anche abilità e talenti unici.

3. Come si fa diagnosi di autismo?

La diagnosi di autismo deriva da una valutazione completa condotta da professionisti qualificati come psichiatri, psicologi, neuropsichiatri infantili. Ecco una panoramica generale del processo diagnostico:

  • Raccolta di informazioni: i professionisti iniziano raccogliendo informazioni dettagliate sulla storia del bambino o dell’adulto, inclusi sviluppo precoce, comportamento, interazioni sociali, comunicazione e interessi. Possono essere utilizzate interviste con i genitori o i caregiver, questionari standardizzati e valutazioni dei comportamenti osservati
  • Esame fisico e valutazione medica: è importante escludere altre condizioni mediche che potrebbero causare sintomi simili all’autismo. Di solito viene eseguito un esame fisico completo e possono essere richiesti esami di laboratorio o altre valutazioni mediche
  • Valutazione dello sviluppo e del comportamento: i professionisti osservano e valutano il comportamento e le abilità dello sviluppo del bambino o dell’adulto. Ciò può includere test standardizzati per valutare il linguaggio, le abilità motorie, le capacità cognitive e le abilità sociali
  • Valutazione delle interazioni sociali e della comunicazione: gli specialisti osservano le interazioni sociali, il linguaggio e la comunicazione non verbale del soggetto durante la valutazione. Possono essere utilizzate scale di valutazione specifiche per valutare il comportamento sociale e comunicativo
  • Valutazione delle sensibilità sensoriali: possono essere esaminate le reazioni del soggetto a stimoli sensoriali come suoni, luci, odori, testure e gusti.

Una diagnosi accurata e tempestiva è fondamentale per garantire che le persone con autismo ricevano il supporto e le risorse di cui hanno bisogno per massimizzare il loro benessere e il loro sviluppo.

4. Come si tratta l’autismo?

Il trattamento dell’autismo è un processo complesso, che mira a migliorare la qualità della vita e le capacità di adattamento della persona con autismo. Poiché l’autismo è uno spettro con una vasta gamma di sintomi e livelli di gravità, i piani di trattamento devono essere personalizzati per adattarsi alle esigenze specifiche di ogni individuo.

Ecco le strategie di trattamento più comuni per il trattamento dell’autismo:

  • Interventi comportamentali: questi interventi si concentrano sul miglioramento del comportamento, delle abilità sociali, comunicative e di adattamento. Tra gli approcci comportamentali più noti ci sono l’ABA (Applied Behavior Analysis), il PECS (Picture Exchange Communication System) e il TEACCH (Trattamento e Educazione delle Abilità e dei Bambini con Autismo e Condizioni simili alla Comunicazione)
  • Terapie del linguaggio e della comunicazione: queste terapie mirano a migliorare le abilità linguistiche e comunicative, comprese la comprensione del linguaggio, l’uso del linguaggio verbale e non verbale, e le abilità pragmatiche (cioè l’uso appropriato del linguaggio nelle interazioni sociali)
  • Supporti sensoriali: le persone con autismo possono avere sensibilità sensoriali particolari. Gli interventi mirati a gestire o adattare l’ambiente sensoriale possono aiutare a ridurre l’ansia e il disagio associati agli stimoli sensoriali
  • Farmacoterapia: in alcuni casi, possono essere prescritti farmaci per gestire sintomi specifici associati all’autismo come l’ansia, l’irritabilità, l’iperattività o i disturbi del sonno. È importante consultare un medico specializzato per valutare l’idoneità e l’efficacia di eventuali farmaci
  • Supporto familiare e psicologico: il supporto per le famiglie è essenziale. I genitori e i caregiver possono beneficiare del supporto psicologico, dell’istruzione sui metodi di gestione del comportamento e dei programmi di supporto familiare.

Inoltre, è importante considerare l’approccio interdisciplinare nel trattamento dell’autismo: è opportuno, infatti, coinvolgere una varietà di professionisti come psicologi, terapisti del linguaggio e della comunicazione, terapisti occupazionali, educatori speciali e medici. Un piano di trattamento efficace dovrebbe essere flessibile e adattabile alle esigenze e ai progressi dell’individuo nel tempo.

5. Cosa si intende per autismo ad alto funzionamento?

Autismo ad alto funzionamento è una espressione informale utilizzata per descrivere individui che presentano un disturbo dello spettro dell’autismo, ma anche abilità cognitive e linguistiche superiori rispetto alla media delle persone con autismo. Le persone con autismo ad alto funzionamento possono essere altamente funzionali in alcuni ambiti della vita quotidiana, come l’istruzione, l’occupazione e le relazioni sociali, ma possono anche incontrare sfide significative in altre aree.

Le caratteristiche dell’autismo ad alto funzionamento sono:

  • Abilità linguistiche avanzate: le persone con autismo ad alto funzionamento possono avere un vocabolario esteso e capacità linguistiche che superano la media delle persone con autismo. Possono essere in grado di comunicare in modo fluente e comprendere il linguaggio complesso
  • Abilità cognitive superiori: queste persone possono avere capacità cognitive avanzate in determinate aree, come la memoria, il ragionamento logico o le abilità matematiche. Queste abilità possono consentire loro di eccellere in ambiti accademici o professionali specifici
  • Interessi specializzati e ossessioni: come molte persone con autismo, questi pazienti possono sviluppare interessi intensi e specializzati in specifici argomenti o oggetti. Questi interessi possono essere focalizzati su argomenti accademici, come la matematica o la scienza, o su argomenti più insoliti
  • Difficoltà nelle interazioni sociali: nonostante le loro abilità linguistiche e cognitive superiori, le persone con autismo ad alto funzionamento possono incontrare difficoltà nelle interazioni sociali e nelle abilità sociali. Possono avere difficoltà a comprendere le norme sociali non scritte, a interpretare le espressioni facciali e il linguaggio del corpo e a partecipare a conversazioni informali
  • Rigidità e routine: queste persone possono mostrare una forte preferenza per la routine e la prevedibilità, e possono avere difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti nell’ambiente o nella routine quotidiana.

Anche se il termine “autismo ad alto funzionamento” implica abilità cognitive superiori, è importante sottolineare che ogni persona con autismo è un individuo unico che può manifestare una gamma molto ampia e differenziata di abilità e difficoltà. La diagnosi e il trattamento dovrebbero sempre essere individualizzati, per soddisfare le esigenze specifiche di ogni persona.

6. Autismo e vaccini

Le preoccupazioni riguardanti una presunta associazione tra l’autismo e i vaccini sono state ampiamente studiate e smentite dalla comunità scientifica.

Numerosi studi di ricerca condotti su larga scala hanno esaminato l’eventuale collegamento tra i vaccini, in particolare il vaccino contro il morbillo, la parotite e la rosolia (MMR), e lo sviluppo dell’autismo, ma non hanno trovato alcuna prova di tale associazione. Una delle principali preoccupazioni riguardo all’associazione tra vaccini e autismo è emersa da uno studio pubblicato nel 1998 da Andrew Wakefield e colleghi: lo studio suggeriva un collegamento tra il vaccino MMR e l’autismo. Tuttavia, questo studio è stato successivamente ritrattato dalla rivista scientifica che lo aveva pubblicato a causa di gravi errori metodologici e conflitti di interesse, e le sue conclusioni sono state ripetutamente confutate da numerosi studi successivi.

Negli anni successivi, infatti, sono stati condotti numerosi studi su larga scala in diverse popolazioni in tutto il mondo per esaminare l’eventuale collegamento tra vaccini e autismo. Nessuno di questi studi ha trovato una connessione significativa tra i vaccini e lo sviluppo dell’autismo.

 

Le informazioni contenute nel Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento, non possono in nessun caso sostituire una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull’uso di un medicinale o di un integratore è necessario consultare il medico o il farmacista.

 

 

Un mondo di servizi ti aspetta: scarica la nostra app e scopri tutti i canali di LloydsFarmacia!
disponibile su google play
scarica su app store