Si parla spesso di vitamina D e della sua importanza per il benessere dell’organismo. In particolare, nei bambini viene raccomandata dal pediatra l’integrazione sin dalla nascita.

L’assunzione di adeguati apporti di vitamina D è fondamentale, infatti, per la salute ossea in tutte le età ma in particolare nei bambini e negli adolescenti.

Ma cos’è la vitamina D? E perché è così importante nei bambini? Rispondiamo a queste domande per chiarire il ruolo chiave di questa vitamina nelle varie fasi dell’accrescimento.

 

Cos’è la vitamina D?
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Il termine vitamina D è usato per due forme: l’ergocalciferolo (Vitamina D2), introdotto grazie ad alcuni alimenti di origine vegetale, e il colecalciferolo (Vitamina D3), presente in alcuni alimenti di origine animale e sintetizzato a livello cutaneo dal nostro organismo.

Dove si trova la vitamina D?

La vitamina D è chiamata anche la vitamina del sole; infatti, la maggior parte del quantitativo che ci occorre viene prodotto dalla pelle esposta ai raggi solari.

La Vitamina D è contenuta anche in alcuni alimenti: soprattutto il pesce grasso come il salmone, le aringhe, le sardine e il fegato di pesce (olio di fegato di merluzzo), il tonno in scatola, il tuorlo d’uovo, latticini come il burro, le verdure a foglia verde e in alimenti addizionati con vitamina D.

A cosa serve?

La vitamina D è fondamentale per l’assorbimento del calcio dall’intestino e anche per il riassorbimento del calcio e del fosforo da parte del rene. Risulta pertanto indispensabile per il deposito del calcio nelle ossa contribuendo allo sviluppo di ossa e denti.

Sono diversi e recenti gli studi che suggeriscono inoltre il ruolo della vitamina D anche per promuovere il funzionamento del sistema immunitario e alcune funzioni neuromuscolari.

Carenza di vitamina D nei bambini

Nei primi due anni di vita la carenza di Vitamina D si manifesta con il rachitismo, che indica una insufficiente mineralizzazione dell’osso in crescita con conseguenze deformazioni dello scheletro. Il rachitismo si manifesta solitamente con un ingrossamento dei polsi e delle caviglie, la comparsa di nodosità al torace (il cosiddetto “rosario rachitico”), rammollimento delle ossa del cranio e l’incurvamento degli arti inferiori. Nelle età successive, invece, l’ipovitaminosi D si manifesta con debolezza e dolore a livello muscolare, una netta diminuzione della densità ossea e un aumento del rischio di fratture.

È facile intuire come sia dannosa nei bambini una carenza di questo prezioso nutriente, non a caso effettuare la profilassi con 400 U.I. al giorno già nei primi 12 mesi di vita per scongiurare una possibile carenza.

Certamente l’attuale stile di vita rende difficile la produzione di una quantità sufficiente di vitamina D anche perché i bambini trascorrono moltissime ore in ambienti chiusi, a scuola e a casa, al computer e anche l’attività sportiva spesso è praticata al chiuso.

La vitamina D, inoltre, è liposolubile: viene rapidamente assorbita a livello intestinale e viene quindi distribuita attraverso la circolazione linfatica quasi totalmente al tessuto adiposo, da cui viene liberata in piccole quantità rispetto alla quota immagazzinata; quindi, se presente maggiore massa adiposa – come in caso di obesità – questa si collega ad un “sequestro” e/o diluizione volumetrica di vitamina D. Per questo esiste un maggior rischio di carenza di vitamina D nei soggetti obesi.

È molto importante, nel complesso, che i bambini assumano livelli di vitamina D adeguati, anche attraverso una dieta varia ed equilibrata e trascorrendo del tempo e delle attività all’aria aperta.

La Vitamina D, ricordiamo, è un fattore importante per la salute del bambino e dell’adolescente e la principale fonte di vitamina D per bambini – e adulti – è l’esposizione alla luce solare.

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LO SAPEVI CHE…
  • La cute produce vitamina D stimolata da raggi UV di lunghezza d’onda tra 290 e 315 nm.
  • L’esposizione deve essere diretta, non attraverso il vetro e alle latitudini dell’Italia questo è possibile in primavera ed estate in media tra le h. 9 e le 15 (solari).
  • In primavera-autunno sono necessarie esposizioni di 20-30 minuti per 3-4 volte alla settimana.
  • L’esposizione alla luce solare risulta più efficace se accompagnata da una attività fisica di intensità moderata all’aria aperta.

Articolo scritto con il contributo di Uriach

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