Cosa contengono i vaccini attualmente autorizzati?

RNA messaggero modificato con nucleosidi (modRNA) – che codifica per la glicoproteina virale (S) di SARS-CoV-2 – lipidi, sali, saccarosio, acqua per soluzioni iniettabili. Il vaccino non contiene il virus e non può pertanto provocare la malattia.

Come funziona il vaccino?

I due vaccini approvati utilizzano molecole di acido ribonucleico messaggero (mRNA) che contengono le “istruzioni” affinché le cellule della persona che si è vaccinata sintetizzino le proteine Spike.

I virus SARS-CoV-2 infettano le persone utilizzando una proteina di superficie, chiamata Spike, che agisce come una sorta di chiave che permette l’accesso dei virus nelle cellule, dove poi si replica.

Tutti i vaccini attualmente in studio sono stati messi a punto per indurre una risposta che blocca la proteina Spike e quindi impedisce l’infezione delle cellule. L’mRNA del vaccino, veicolato in una microscopica vescicola lipidica che permette l’ingresso del mRNA nelle cellule, non permane nell’organismo e si degrada poche ore dopo la vaccinazione.

Le proteine prodotte stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici. In chi si è vaccinato e viene esposto al corona virus, gli anticorpi prodotti bloccano le proteine Spike e ne impediscono l’ingresso nelle cellule.

La vaccinazione, inoltre, attiva anche le cellule T che preparano il sistema immunitario a rispondere a ulteriori esposizioni a SARS-CoV-2.

Il vaccino, pertanto, non introduce nelle cellule di chi si vaccina il virus vero e proprio, ma solo l’informazione genetica che serve alla cellula per costruire delle copie della proteina Spike. Se, in un momento successivo, la persona vaccinata entra nuovamente in contatto con il SARS-CoV-2, il suo sistema immunitario riconoscerà il virus e sarà pronto a combatterlo.

Dove e come viene inoculato il vaccino?

Il vaccino viene somministrato nel muscolo deltoide: nella parte superiore del braccio; si praticano due iniezioni a distanza di almeno 21 giorni una dall’altra.

Quali sono le reazioni avverse più comuni?

I dati resi noti dall’Agenzia Italiana del Farmaco, ad oggi, mostrano che le reazioni avverse più comuni (più di 1 persona su 10) sono rappresentate da: febbre, mal di testa, dolore nella sede di iniezione e dolori muscolari.

Sono stati condotti studi clinici? Sono stati troppo brevi?

È stato effettuato uno studio clinico di dimensioni molto ampie, che ha dimostrato per ogni vaccino autorizzato l’efficacia nella prevenzione di COVID‑19.

Oltre l’efficacia è stato valutato il profilo di sicurezza nel corso di ricerche svolte in diversi paesi nel mondo.

Il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale ma nessuna tappa del processo è venuta meno, grazie al concorso di diversi fattori:

  • Ricerche già condotte in passato sulla tecnologia a RNA messaggero (mRNA)
  • Studi sui coronavirus umani correlati al SARS-CoV-2, per esempio quelli che hanno provocato SARS (Severe acute respiratory syndrome) e MERS (Middle East respiratory syndrome)
  • Ingenti risorse umane ed economiche messe a disposizione in tempi stretti
  • Conduzione parallela delle varie fasi di valutazione e di studio
  • Produzione del vaccino parallelamente agli studi e al processo di autorizzazione
  • Ottimizzazione della parte burocratica/amministrativa
  • Valutazione da parte delle agenzie regolatorie dei risultati ottenuti, man mano che questi venivano prodotti (rolling review) e non, come generalmente si usa fare, solo dopo il completamento di tutti gli studi.
I bambini possono essere vaccinati con il vaccino COVID-19?

Al momento il vaccino non è raccomandato sotto i 16 anni di età, esiste, tuttavia, un piano di sperimentazione del vaccino nei bambini ma in una fase successiva.

Le donne in gravidanza o allattamento possono vaccinarsi?

La somministrazione del vaccino durante la gravidanza e l’allattamento dovrebbe essere valutata col medico dopo aver considerato i benefici e i rischi.

I dati sull’uso di questi vaccini durante la gravidanza e in allattamento sono al momento molto limitati, tuttavia studi di laboratorio effettuati su modelli animali non hanno mostrato effetti dannosi. In particolare, i vaccini non sono controindicati e non escludono a priori le donne in gravidanza dalla vaccinazione, soprattutto quando in gravidanza sussistono altri fattori di rischio come il diabete, le malattie cardiovascolari e l’obesità, che potrebbe renderle maggiormente esposte a rischi in caso di malattia COVID-19 grave.

Per quanto riguarda l’allattamento al seno, sebbene non ci siano studi specifici non si evidenziano rischi tali da non continuare l’allattamento al seno, tuttavia, l’uso del vaccino durante l’allattamento dovrebbe essere deciso dopo aver considerato i benefici e i rischi.

Come faccio a sapere se ho controindicazioni (esempio malattie croniche, allergie) a ricevere la vaccinazione?

Prima della vaccinazione ci si può rivolgere al proprio medico e inoltre il personale sanitario pone alla persona da vaccinare una serie di precise e semplici domande, attraverso una scheda standardizzata. Se l’operatore sanitario rileva risposte significative alle domande, valuta se la vaccinazione possa essere effettuata o rinviata.

Dopo quanto è efficace?

L’efficacia è stata dimostrata dopo una settimana dalla seconda dose.

È bene sottolineare che nessun vaccino assicura una copertura del 100% e la contagiosità verso gli altri, pertanto, si raccomanda di mantenere le misure di protezione attuate fino ad ora: distanziamento, mascherina e igiene delle mani.

È possibile acquistarlo?

No, il vaccino è totalmente gratuito e al momento non obbligatorio.

Come funziona il vaccino con adenovirus recentemente approvato?

Questo vaccino viene definito “a vettore virale non replicante” ed utilizza un virus sicuro come l’adenovirus che è stabile e non replicante per trasportare materiale genetico della proteina spike del Sars-Cov-2, quella che permette di infettare la cellula. Il sistema immunitario si attiva contro la proteina e produce degli anticorpi che, qualora il soggetto entrasse a contatto con il virus, lo proteggeranno dall’infezione.

L’adenovirus utilizzato è una versione indebolita di un comune virus del raffreddore, che è stato geneticamente modificato in modo che sia impossibile che cresca negli esseri umani.

I vaccini adenovirus sono stati studiati e utilizzati ampiamente per decenni e hanno il vantaggio significativo di essere stabili, facilmente fabbricati, trasportati e conservati a temperatura del frigorifero domestico (2-8 ° C).

I vaccini sono efficaci verso le varianti del virus?

A livello internazionale la comunità scientifica sta monitorando attentamente come cambia nel tempo il SARS-CoV-2 (il virus che causa il COVID-19) e quanto i vaccini COVID-19 possono proteggere le persone da eventuali nuove varianti del virus man mano che compaiono.

Si lavora per studiare richiami vaccinali che possano migliorare la protezione contro le future varianti.

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