Con il cambio di stagione mi capita di soffrire di reflusso gastroesofageo. Cosa posso fare?

In farmacia è molto comune rispondere a questa domanda, del resto tra i disturbi a carico dell’apparato digerente il reflusso gastroesofageo purtroppo rappresenta una delle problematiche con incidenza molto elevata soprattutto durante il cambio di stagione.

Bruciore retrosternale (dietro il petto), difficoltà digestive, nausea, rigurgito acido da posizione (supina o mentre ci si piega in avanti), rigurgito che peggiora di notte e dopo i pasti: sono tutti sintomi definiti “tipici” del reflusso gastroesofageo.

A questi sintomi se ne possono associare altri come una tosse cronica, mal di gola ricorrente, raucedine e asma.

Il reflusso colpisce in maniera equivalente sia uomini che donne, con una manifestazione in genere in età adulta, tra i trenta e i cinquant’anni.

La maggior parte delle persone sane presenta reflusso intermittente di succo gastrico ma il reflusso gastroesofageo, cioè la risalita del contenuto gastrico nell’esofago, si considera però un fenomeno fisiologico, quando questo avviene in modo sporadico e in quantità limitata, per esempio, dopo un pasto e con breve durata

Quando, invece, il reflusso diventa cronico, quindi anomalo, si parla di malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), che viene indicato anche con l’acronimo inglese GERD, Gastro-Esophageal Reflux Disease.

Cerchiamo di comprendere meglio di cosa si tratta e come è possibile contrastare i sintomi ad esso associati.

L’esofago è il tubo che conduce il cibo dalla bocca allo stomaco e che presenta all’estremità inferiore una valvola (sfintere esofageo inferiore) che impedisce il passaggio del contenuto dello stomaco in esofago.

Questa valvola si rilascia dopo la deglutizione per permettere il passaggio del cibo nello stomaco ma se non funziona correttamente – più spesso per rilasciamenti transitori non dovuti alla deglutizione o per indebolimento – si può verificare reflusso di acido cloridrico, di bile e di cibo dallo stomaco nell’esofago.

Quando, invece gli episodi diventano particolarmente frequenti (più di due volte alla settimana) e, soprattutto, influenzano negativamente la qualità della vita e la sensazione di benessere si parla di “malattia da reflusso gastroesofageo” (MRGE).

Conosci i principali fattori di rischio che possono contribuire al reflusso gastro esofageo?

È più probabile che un soggetto soffra maggiormente di reflusso gastro esofageo in caso di:

  • Grosso aumento ponderale
  • Consumo di alcol, bevande gassate o caffeina
  • Masticazione veloce
  • Fumo
  • Assunzione di certi farmaci
  • Durante la gravidanza
  • Stress
  • Ernia iatale
  • Impiego di abiti e cinture troppo stretti
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Lo sapevi che…

A prescindere dai fattori di rischio, i sintomi della GERD si manifestano maggiormente in posizione distesa.

Terapia del Reflusso Gastroesofageo

Gli accorgimenti comportamentali che si possono mettere in atto sono diversi e comprendono:

  • Evitare cibi come cioccolata, dolci e caramelle alla menta, salsa di pomodoro, cibi grassi o fritti e condimenti contenenti aceto e agrumi.
  • Moderare il consumo di alcol, caffè e bevande acide, come bevande gassate e succo d’arancia
  • Fare pasti piccoli e frequenti, non bere alcol nelle tre o quattro ore prima di dormire, evitare pasti abbondanti la sera
  • Dopo i pasti attendere 2-3 ore prima di coricarsi
  • Non fumare
  • Sollevare la testiera del letto di circa 15 centimetri
  • Perdere peso, se si è in sovrappeso

Oltre agli Antiacidi, quali ad esempio l’Alluminio idrossido, che svolge la funzione di antiacido, esistono anche rimedi di tipo “meccanico” che possono contribuire all’effetto protettivo della mucosa esofagea nei confronti dell’azione irritante dell’acido cloridrico prodotto dallo stomaco.

Si possono quindi assumere sostanze ad azione protettiva e favorente la rigenerazione a livello della mucosa esofagea.

ll Condroitin-Solfato, ad esempio, aderisce alla mucosa gastro-esofagea, la protegge isolandola dall’attacco dei succhi gastrici.

L’Acido Ialuronico protegge il tessuto dell’esofago danneggiato e ne favorisce la reintegrazione.

I principali farmaci impiegati sono i farmaci inibitori della pompa protonica, i procinetici, che agevolano lo svuotamento dello stomaco, i farmaci protettori della mucosa esofagea, e gli antagonisti dei recettori H2 che riducono la secrezione acida dello stomaco.

La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) può essere curata con semplici accorgimenti e un appropriato utilizzo di farmaci di automedicazione ma quando queste misure non sono sufficienti e i sintomi sussistono – così come in presenza di sintomi allarmanti quali ad esempio perdita di peso, anemia, astenia – è necessario rivolgersi al medico che potrà prescrivere altri medicinali o consigliare una visita specialistica.

 

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