Il cambio di stagione, palcoscenico di numerosi mutamenti, può rivelarsi particolarmente stressante per il nostro organismo. Le variazioni circostanti delle ore di luce o delle temperature, alle quali il corpo cerca di adattarsi, possono causare la comparsa di molteplici disturbi psicofisici: spossatezza, ansia, insonnia, irritabilità, malessere generale e disturbi gastrointestinali. In questa fase di cambiamento e assestamento l’intestino, definito anche il nostro secondo cervello, può risultare pigro e irritabile, alterando la flora intestinale con conseguente insorgenza di fastidi intestinali.

È per tale ragione che in questi periodi dell’anno si sente parlare più spesso di microbiota e disbiosi intestinale. Vediamo quindi di cosa si tratta esattamente.

Il microbiota umano è l’insieme di tutti quei microrganismi (soprattutto batteri) che hanno colonizzato il corpo e con i quali si è instaurato un perfetto equilibrio. Il microbiota intestinale, conosciuto in passato come “flora intestinale”, è sicuramente il più noto ed è composto in misura predominante da batteri e in misura minore da funghi (il microbiota) e virus.

È stato definito un “superorgano“: il 90% del nostro organismo, infatti, contiene una quantità di cellule microbiche pari a circa 1,5 kg (in termini di biomassa). Si stima che i batteri residenti nell’intestino appartengano a più di mille specie diverse e che il solo tratto intestinale ospiti più del 70% di tutti i microbi del corpo umano. Nell’intestino sono presenti soprattutto 2 delle 55 Phyla oggi conosciute: Firmicutes e Bacteroides.

Il microbiota vive in simbiosi nell’organismo, ovvero noi forniamo un ambiente ricco di nutrimento che consente al microbiota di svolgere importanti funzioni come la digestione dei nutrienti, l’azione protettiva dai patogeni e di regolazione del sistema immunitario.

Questo delicato ecosistema varia a seconda dei vari livelli del tratto intestinale e si modifica in relazione allo sviluppo, all’età, ma anche per fattori ambientali e dietetici; nei bambini è ancora immaturo, mentre negli anziani tende a impoverirsi.

COSA ACCADE QUANDO L’EQUILIBRIO SI INTERROMPE?

Quando si altera l’equilibrio si instaura il cosiddetto dismicrobismo intestinale, ovvero un’alterazione della flora batterica legata allo sviluppo di numerose patologie che colpiscono l’intestino.

Le cause di questa alterazione possono ricondursi a:

– farmaci (in particolare antibiotici);

– infezioni;

– deficit immunitari;

– malattie varie;

– bruschi cambiamenti di ambiente e di alimentazione;

– stress.

Ecco, dunque, che l’intestino è più esposto a disturbi come la diarrea del viaggiatore e gastroenteriti ma anche sintomi intestinali (come costipazione, diarrea, gonfiore addominale).

L’intestino ha un ruolo chiave nel mantenimento dello stato di salute e nello sviluppo di moltissime malattie. È ormai noto, infatti, che mantenere in equilibrio il microbiota (o microbioma, cioè l’insieme di tutti i batteri residenti nell’intestino) è fondamentale per l’integrità del sistema immunitario.

La diarrea del viaggiatore

La diarrea del viaggiatore è frequente nei viaggi in paesi caldi e con precarie condizioni igieniche. È causata dalla diffusione di batteri, virus o parassiti nella sfera intestinale e si manifesta con evacuazioni liquide accompagnate da malessere, stanchezza, crampi, vomito o febbre.

In questo caso è utile proteggere e normalizzare l’intestino durante il viaggio o in seguito all’assunzione di antibiotici, attraverso l’assunzione di probiotici.

RIMEDI DISBIOSI INTESTINALE

Una dieta sana (ricca di fibre, povera di grassi) contribuisce a mantenere un microbiota diversificato e di alta qualità, favorendone il funzionamento corretto. Al contrario una dieta eccessivamente ricca di zuccheri raffinati e grassi saturi e povera in frutta e verdura esercita un’influenza negativa.

I PROBIOTICI

‘Microrganismi vivi e vitali che, se somministrati in quantità adeguata, conferiscono benefici alla salute dell’ospite’.

Il termine “probiotici” è stato introdotto per la prima volta nel 1965 da Lilly e Stillwell per definire i fattori derivati da microbi che stimolano la crescita di altri organismi. Nel tempo si è consolidato l’utilizzo di microrganismi probiotici (batteri e/o lieviti) per l’equilibrio della flora batterica intestinale.

Possono essere usati ad esempio i lieviti non patogeni come il Saccharomyces boulardii, i fermenti lattici (Lactobacillus e Bifidobacterium) al fine di favorire l’equilibrio della flora batterica intestinale.

Proprio il Saccaromyces, in base a numerosi studi, sembra essere particolarmente utile nel mantenere questo equilibrio e nella prevenzione delle diarree correlate al dismicrobismo intestinale.

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