Indice

1. Che cos’è la stitichezza?

2. Quali sono le principali cause di stitichezza?

3. Quali possono essere le conseguenze della stitichezza?

4. Quali possono essere i rimedi naturali per la stitichezza?

5. Quali sono i trattamenti farmacologici della stitichezza?

6. Quando si deve ricorrere alla chirurgia in caso di stitichezza?

1. Che cos’è la stitichezza?

La stitichezza, nota anche come costipazione, è una condizione caratterizzata da movimenti intestinali infrequenti o difficili. Chi soffre di stitichezza può avere difficoltà nell’evacuare le feci, spesso associata a feci dure e secche.

Alcuni considerano stitichezza la presenza di meno di tre evacuazioni a settimana, ma attualmente non esiste una definizione univoca di stitichezza.

La stitichezza inoltre può associarsi ad una serie di sintomi quali:

  • Sensazione di incompleto svuotamento intestinale: dopo aver evacuato le feci, si può avere la sensazione che l’intestino non sia completamente svuotato
  • Gonfiore addominale: la stitichezza può causare una sensazione di gonfiore addominale, che può essere accompagnata da dolore o disagio
  • Sensazione di malessere generale: alcune persone con costipazione possono sperimentare una sensazione generale di malessere o disagio
  • Gas e flatulenza: la stitichezza può causare accumulo di gas nell’intestino, generando flatulenza.

2. Quali sono le principali cause di stitichezza?

Le principali cause di stitichezza sono:

  • Dieta povera di fibre: la mancanza di fibre nella dieta può rendere le feci più dure e difficili da evacuare, contribuendo alla stitichezza. Le fibre infatti aiutano ad aumentare il volume delle feci e a migliorare la regolarità intestinale
  • Mancanza di idratazione: una bassa assunzione di liquidi può rendere le feci più secche e difficili da evacuare, contribuendo alla stitichezza. È importante bere a sufficienza per mantenere le feci morbide e facilitare il transito intestinale
  • Mancanza di esercizio fisico: l’attività fisica stimola il movimento intestinale e può aiutare a prevenire la stitichezza. La mancanza di esercizio può contribuire alla lentezza del transito intestinale e alla stitichezza
  • Assenza dell’istinto di defecare: non avere o ignorare l’istinto di defecare può portare a una ridotta sensibilità intestinale e a una diminuzione del movimento intestinale, contribuendo alla stitichezza
  • Cambiamenti nello stile di vita: viaggi frequenti, cambiamenti nella routine quotidiana o stress possono influenzare il normale movimento intestinale e portare alla stitichezza
  • Effetti collaterali dei farmaci: alcuni farmaci come antidolorifici, antispastici, antidepressivi e diuretici possono causare stitichezza come effetto collaterale
  • Condizioni mediche: alcune condizioni mediche, come il colon irritabile, il diabete, l’ipotiroidismo, il morbo di Parkinson e altre malattie neurologiche o del tratto gastrointestinale, possono influenzare il movimento intestinale e portare alla stitichezza.

In alcuni casi, la stitichezza può essere il risultato di una combinazione di più fattori.

3. Quali possono essere le conseguenze della stitichezza?

La stitichezza non trattata può portare ad una serie di conseguenze e complicazioni:

  • Emorroidi: lo sforzo durante i movimenti intestinali può aumentare il rischio di sviluppare una malattia emorroidaria. Le emorroidi, ovvero le vene che drenano l’area perianale, possono causare dolore, prurito e sanguinamento
  • Fissurazioni anali: lo sforzo durante i movimenti intestinali può anche causare piccole fissurazioni nella pelle intorno all’ano, chiamate fissurazioni anali, che possono essere dolorose e causare sanguinamenti
  • Prolasso rettale: la stitichezza cronica può portare al prolasso rettale, una condizione nella quale il retto si spinge attraverso l’ano a causa dello sforzo eccessivo durante i movimenti intestinali
  • Megacolon: in alcuni casi gravi di stitichezza cronica, il colon può dilatarsi e ingrandirsi, dando vita ad una condizione nota come megacolon. Ciò può causare gravi complicazioni, tra cui ostruzione intestinale
  • Fecaloma: l’accumulo di feci dure e secche nel colon può portare alla formazione del cosiddetto fecaloma, che può ostruire il colon. Questa condizione richiede spesso interventi medici urgenti per rimuovere le feci accumulate
  • Disturbi urinari: la stitichezza può esercitare pressione sulla vescica e sull’uretra, causando problemi urinari come difficoltà nel vuotare completamente la vescica o incontinenza urinaria. Inoltre, la stitichezza aumenta il rischio di sviluppare infezioni urinarie come le cistiti
  • Disturbi del sonno: il disagio associato alla stitichezza, come il gonfiore addominale o il dolore, può interferire con il sonno e portare a disturbi del sonno come l’insonnia.

Queste sono le principali conseguenze possibili della stitichezza non trattata. È importante trattare la stitichezza in modo tempestivo per prevenire queste complicazioni e migliorare la qualità della vita.

4. Quali possono essere i rimedi naturali per la stitichezza?

Esistono una serie di rimedi naturali che possono rivelarsi utili nel trattamento della stitichezza. Tuttavia, è importante ricordare che l’efficacia di questi rimedi può variare da persona a persona e che è sempre consigliabile consultare un professionista sanitario prima di apportare modifiche significative alla propria dieta o al proprio stile di vita.

Ecco i principali rimedi naturali per alleviare la stitichezza:

  • Aumentare l’assunzione di fibre: le fibre alimentari, in particolare quelle solubili, aiutano ad aumentare il volume delle feci ed a renderle più morbide, facilitando il transito intestinale. Alcuni alimenti ricchi di fibre includono frutta, verdura, legumi, cereali integrali, semi e noci
  • Bere più acqua: mantenere un’adeguata idratazione è essenziale per mantenere le feci morbide e facilitare il passaggio attraverso l’intestino. Bere abbondante acqua durante il giorno può aiutare a prevenire la stitichezza
  • Fare attività fisica: l’esercizio regolare può stimolare il movimento intestinale e aiutare a prevenire la stitichezza. Anche una breve passeggiata dopo i pasti può essere utile per favorire la motilità intestinale
  • Aggiungere oli vegetali alla dieta: gli oli vegetali, come l’olio di oliva, di cocco o di semi di lino, possono avere un effetto lubrificante sulle feci e facilitare il loro passaggio attraverso l’intestino
  • Consumare probiotici: i probiotici sono microrganismi benefici che possono favorire l’equilibrio della flora intestinale e migliorare la funzione intestinale. Alimenti ricchi di probiotici sono yogurt, kefir, crauti e kimchi
  • Utilizzare erbe e integratori: alcune erbe e integratori possono avere proprietà lassative o migliorare la funzione intestinale. Rientrano in questa categoria la radice di liquirizia, la senna, il psillio e il magnesio
  • Praticare tecniche di gestione dello stress: lo stress può influenzare la funzione intestinale. Di conseguenza praticare tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga o la respirazione profonda può essere utile nel ridurre la stitichezza
  • Stabilire una routine intestinale: tentare di mantenere una routine regolare può addestrare l’intestino a svuotarsi regolarmente, riducendo così il rischio di stitichezza.

5. Quali sono i trattamenti farmacologici della stitichezza?

Esistono diversi tipi di farmaci utili per il trattamento della stitichezza. I più comuni sono:

  • Lassativi osmotici: sono i farmaci più utilizzati per trattare la stitichezza. Aumentano la quantità di acqua nell’intestino, ammorbidendo le feci e facilitandone il passaggio. Tra di essi, i più comuni sono il lattulosio e il macrogol (polietilenglicole): quest’ultimo viene spesso prescritto sotto forma di polvere da sciogliere in acqua e da assumere per via orale. È disponibile in diverse formulazioni e dosaggi, a seconda delle esigenze individuali del paziente
  • Lassativi stimolanti: questi farmaci stimolano direttamente i muscoli dell’intestino, aumentando il movimento intestinale. I più comuni sono la senna e il bisacodile
  • Lassativi emollienti: questi lassativi agiscono ammorbidendo le feci e facilitando il loro passaggio attraverso l’intestino. L’olio minerale è un esempio comune di lassativo emolliente
  • Lassativi bulk-forming: questi farmaci aumentano il volume delle feci, rendendole più morbide e favorendo il transito intestinale. L’esempio più comune è lo psillio
  • Agenti procinetici: questi farmaci agiscono stimolando le contrazioni muscolari nell’intestino e migliorando così il movimento intestinale. Alcuni esempi includono la prucalopride e la cisapride
  • Farmaci per il rilassamento muscolare: alcuni farmaci possono essere prescritti per rilassare i muscoli nell’intestino, migliorando così il passaggio delle feci. Fanno parte di queta categoria di farmaci i rilassanti muscolari come il cloruro di metoclopramide
  • Agenti secretagoghi: questi farmaci aumentano la secrezione di fluidi nell’intestino, migliorando la consistenza delle feci e facilitandone il passaggio. Ne è esempio il lubiprostone.

È importante notare che i trattamenti farmacologici della stitichezza devono essere prescritti da un medico. Se si sospetta di avere stitichezza cronica o se si stanno sperimentando sintomi gravi, è consigliabile consultare un medico per una valutazione e un trattamento appropriati.

6. Quando si deve ricorrere alla chirurgia in caso di stitichezza?

La chirurgia è un’opzione di trattamento che può essere considerata quando la stitichezza è causata da problemi strutturali o funzionali significativi nell’intestino, che non possono essere gestiti efficacemente con trattamenti conservativi o farmacologici. Tuttavia, è importante notare che la chirurgia per la stitichezza è rara e viene considerata soltanto dopo che altri approcci terapeutici hanno fallito. In particolare, le situazioni in cui la chirurgia può essere presa in considerazione includono:

  • Ostruzione intestinale: se la stitichezza è causata da un’ostruzione meccanica dell’intestino, come ad esempio una massa tumorale o una struttura anatomica anomala, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere l’ostruzione e ripristinare il flusso normale delle feci
  • Disturbi funzionali gravi: in alcuni casi di stitichezza cronica associata a disturbi funzionali gravi dell’intestino, come il megacolon o il prolasso rettale, la chirurgia può essere considerata per correggere il problema e migliorare la funzione intestinale
  • Lesioni da trauma: se la stitichezza è causata da lesioni traumatiche all’intestino, come quelle causate da un grave incidente o da un intervento chirurgico precedente, può essere necessaria la correzione chirurgica per riparare i danni e ripristinare la normale funzione intestinale
  • Rimozione di parti dell’intestino: in alcuni casi di stitichezza grave o refrattaria al trattamento, può essere necessaria la rimozione chirurgica di parti dell’intestino compromesse per migliorare la funzione intestinale.

È importante consultare un chirurgo specializzato nel trattamento delle malattie intestinali per valutare se la chirurgia è un’opzione appropriata nel proprio caso.

 

Le informazioni contenute nel Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento, non possono in nessun caso sostituire una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull’uso di un medicinale o di un integratore è necessario consultare il medico o il farmacista.

 

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