L’estate si avvicina ma per molte persone – soprattutto le donne – questo è anche il periodo dell’anno in cui aumenta il rischio di insorgenza di un disturbo molto fastidioso: la cistite.

Sono diversi i fattori che in questo periodo concorrono ad aumentare il rischio di insorgenza, anzitutto in estate con le temperature elevate e l’umidità sudiamo ma paradossalmente tendiamo a non bere a sufficienza e a produrre quindi meno urina.

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Altri fattori di rischio sono il contatto e lo sfregamento con il sellino della bici, con la sabbia e il costume bagnato, l’uso di assorbenti interni o di indumenti aderenti e in materiale sintetico e la stitichezza.

Infine, è bene ricordare che la conformazione dell’uretra femminile, più corta di quella maschile, favorisce i microorganismi nella risalita verso la vescica.

Normalmente, la vescica contiene circa 300-400 ml di urina e quando è piena si avverte l’urgenza di urinare, circa 4-6 volte al giorno.

Come riconoscere i segni della cistite:
  • lo stimolo è ravvicinato e doloroso;
  • bisogno di urinare spesso o con urgenza riuscendo tuttavia a fare solo poca pipì;
  • sensazione di non aver svuotato la vescica;
  • talvolta possono accompagnarsi anche dolore nella parte bassa dell’addome e febbre.
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La cistite non è l’unico disturbo a provocare gli stessi sintomi, ma è sicuramente comune, nelle donne più che negli uomini, e va trattata con attenzione, perché il rischio di complicazioni è alto soprattutto in gravidanza, in presenza di immunodepressione o pregressi problemi renali.

In presenza di sintomi come frequente stimolo ad urinare e/o sanguinamento, è opportuno rivolgersi al medico, perché possa distinguere tra una cistite da un altro disturbo come l’uretrite o infezione, ad esempio a carico dell’apparato genitale come la vaginite da Candida o Trichomonas.

I principali responsabili dell’infezione sono Escherichia coli, Proteus, Klebsiella e Staphylococcus saprophyticus che il medico può individuare con opportune analisi delle urine. L’ Escherichia coli è un residente abituale dell’intestino, ma se si insedia in un altro distretto diventa patogeno e molto fastidioso, è il primo indiziato della cistite; mentre Proteus, Klebsiella e Staphylococcus saprophyticus sono più frequenti in pazienti con catetere e ospedalizzati.

La cistite maggiormente diagnosticata nelle donne è l’infezione urinaria non complicata, ma una percentuale di esse può andare incontro a recidive ovvero almeno due episodi, nell’arco di sei mesi, di infezione batterica ricorrente, per la quale valgono le stesse raccomandazioni.

Qualche RACCOMADAZIONE GENERALE PER PREVENIRE LA CISTITE FEMMINILE NON COMPLICATA
  • Bere acqua non gassata e non freddissima, durante la giornata e a piccoli sorsi fino a consumarne un litro.
  • L’ alimentazione regolare con tutti i nutrienti, senza eccedere con lieviti e zuccheri, aiuta a tenere sotto controllo la comparsa della cistite e le recidive.
  • Non trattenere l’urina: la concentrazione aiuta la proliferazione di batteri.
  • Indossare biancheria di cotone e, al mare e in piscina, cambiare il costume bagnato, perché l’umidità favorisce le infezioni.
  • La caffeina, l’alcool e i cibi piccanti e molto speziati possono diventare una causa di irritazione per le vie urinarie e l’intestino. Ottimo il consumo di verdura e frutta di stagione, proteine, carboidrati in quantità limitate e meglio se integrali.
  • Mantenere la flora batterica intestinale in forma e vitale per creare un ambiente ostile ai batteri “cattivi” e regolarizzare l’intestino per evitare che le feci ristagnino nell’ampolla rettale troppo a lungo.
  • Utilizzare detergenti intimi non troppo aggressivi per prendersi cura delle mucose e del pH naturale e fare attenzione ai bagni pubblici.

Gli antibiotici vanno usati solo quando il medico ritiene che sia opportuno, magari dopo aver effettuato l’urinocoltura per identificare il germe responsabile dell’infiammazione e individuare l’antibiotico specifico per debellarlo.

Le norme igieniche e i farmaci sono fondamentali ma nel frattempo si possono assumere integratori/dispositivi medici studiati sia per completare l’eventuale terapia antibiotica prescritta sia per ridurre l’incidenza di recidive. Scopriamo insieme cosa è possibile impiegare:

 

Mirtillo rosso

Per prevenire le infezione delle vie urinarie in quanto riduce il Ph delle urine.

Xiloglucano del tamarindo

Estratto dal frutto di Tamarindus Indica dalle proprietà mucoprotettive. Inizia la sua azione nell’intestino e inibisce la proliferazione dell’Escherichia coli.

Probiotici e Fermenti Lattici

Mantengono attivo il sistema immunitario intestinale e la regolarità delle funzioni.

Propoli

Un disinfettante naturale prodotto dalle api per impedire le infestazioni dell’arnia.

Ibisco

Una bellissima pianta ornamentale con fiori dai colori sgargianti che, in estratto, acidifica l’urina e crea un ambiente ostile ai batteri.

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