Nella stagione autunnale, oltre a godere delle ultime belle giornate di sole, molti di noi sono abituati a prepararsi all’inverno, cambiando gli armadi ai primi freddi, ma anche alzando la guardia contro i comuni malanni di stagione.

Per seguire un percorso di prevenzione utile a rafforzare le nostre difese immunitarie, non può mancare la vitamina C. Consigliati per aumentarne l’apporto, frutti e verdure che ne sono ricchi, come kiwi, mandarini, broccoli e arance.

Tra i vegetali utili a questo scopo, c’è anche l’acerola, una pianta che pochi conoscono, ma che produce bacche ricchissime di acido ascorbico o vitamina C.

Andiamo alla scoperta di questa pianta straordinaria, utilizzata già dagli indiani dell’Amazzonia per alleviare alcuni disturbi e dai marinai per prevenire lo scorbuto, ovvero la carenza di vitamina C.

L’acerola, Malpighia glabra L., appartiene alla famiglia di piante chiamate Malpighiaceae ed è una pianta che cresce spontaneamente in America centrale e meridionale. A livello climatico predilige le aree tropicali ma resiste bene alle leggere gelate invernali.

L’arbusto è semi-sempreverde e spesso presenta diversi tronchi all’interno di ogni pianta. I piccoli fiori sono rosa pallido e sbocciano più volte all’anno o tutto l’anno in alcune aree.

L’acerola è anche chiamata ciliegia delle Barbados o ciliegio delle Indie occidentali il cui frutto rosso vivo, con spicchi commestibili dal sapore leggermente acidulo, è apprezzato per il contenuto estremamente elevato di vitamina C e per numerose altre qualità benefiche per la salute. Le sue bacche infatti, sono impiegate sia in campo alimentare che fitoterapico.

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Lo sapevi che…
  • Il frutto contiene una quantità esorbitante di acido ascorbico: nell’intervallo 1500-4500 mg/100 g,
  • La ciliegia delle Barbados contiene circa 65 volte il contenuto di vitamina C delle arance, tanto che una singola ciliegia contiene abbastanza vitamina C per soddisfare i requisiti minimi giornalieri.
  • L’Acerola vanta il primato di essere tra le fonti naturali più ricche di vitamina C, con un contenuto di acido ascorbico di gran lunga superiore a kiwi e agrumi.
Acerola: benefici

L’impiego, dunque, risulta utile in condizioni in cui l’apporto con la dieta è carente di vitamina C e comunque per supportare l’attività del sistema immunitario, anche in casi di convalescenza.

Inoltre, la Barbados Cherry è molto ricca di vitamina A, B e Sali minerali come ferro, magnesio, calcio, potassio, fosforo ma anche antiossidanti, tra cui carotenoidi e flavonoidi e due antociani. La presenza di composti funzionali come gli antiossidanti agisce contro lo stress ossidativo e quindi contrasta l’invecchiamento cellulare.

Nelle nostre zone, tuttavia, non è facile trovare l’acerola, ma è possibile consumare questo “superfrutto” sottoforma di polvere, capsule, integratori o succo concentrato.

Dai frutti, infatti, si ricava il succo che viene essiccato e polverizzato fino ad ottenere un estratto dal contenuto di vitamina C che rimane molto alto.

La polvere di succo di bacca d’Acerola, in particolare, viene assunta in virtù del ruolo che la vitamina C svolge in numerose reazioni dell’organismo, sintesi del collagene, circolazione sanguigna, assorbimento del ferro, ma anche perché il fitocomplesso che troviamo nell’estratto fornisce maggiori benefici grazie alla presenza delle vitamine ma anche dei preziosi antiossidanti come i carotenoidi e bioflavonoidi.

                    Articolo scritto con il contributo di Arkopharma

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