Giornata Mondiale del Farmacista: intervista a due farmacisti LloydsFarmacia

Il 25 settembre si celebra l’annuale Giornata Mondiale dei Farmacisti, istituita dalla FIP (Federazione Internazionale Farmacisti), che quest’anno si focalizza sul tema: “Farmacia: sempre affidabile per la tua salute “.

Il ruolo del farmacista, infatti, ha visto negli ultimi anni un’evoluzione e valorizzazione notevole, rappresentando il professionista della salute di prossimità con cui spesso si instaura un rapporto di fiducia che risulta poi fondamentale nella gestione del bisogno del cittadino. Un presidio sanitario alla portata di tutti in cui emerge sempre più fortemente quanto sia fondamentale il rapporto di fiducia che si crea fra la persona e l’operatore sanitario.

Il farmacista rappresenta dunque una figura in evoluzione che opera e si adegua ai cambiamenti e ai bisogni della società, prossimità e competenza sono i suoi punti di forza.

In occasione di questa giornata mondiale parliamo direttamente con loro, in una “intervista doppia” che coinvolge due farmaciste e direttori di LloydsFarmacia, Alessia Murri e Giada Valeria Rizzo, per capire cosa significa questa professione oggi.

D: Come definiresti questo lavoro con tre aggettivi?

G: Indispensabile, appagante e stimolante.

A: Empatico, stimolante e in continua evoluzione.

D: La componente umana del lavoro del farmacista come emerge nella tua esperienza quotidiana?

G: L’empatia verso tutti i nostri clienti e pazienti è una delle caratteristiche fondamentali dell’essere farmacista. Solo così si riesce ad immedesimarsi (fin dove possibile) nelle problematiche del paziente e trovare il giusto consiglio e la corretta soluzione al problema che l’ha spinto a chiedere il nostro aiuto. Bisogna cercare di capire chi si ha di fronte e il modo in cui si può aiutare e questo lo si può fare solo instaurando un rapporto molto forte ed empatico con i pazienti stessi.

A: La componente umana è la più importante nel nostro lavoro, ci rapportiamo tutti i giorni con i clienti e con le loro problematiche, si deve instaurare empatia e fiducia tra cliente e farmacista.

D: Come è cambiata la professione del farmacista negli ultimi anni?

G: Ciò che più mi piace dell’essere farmacista è anche il fatto che è un lavoro che non si ferma mai, in continua evoluzione e soggetto a cambiamenti. Il farmacista ha modificato il ruolo tradizionale di solo dispensatore del farmaco, ora c’è molto di più. Ora il farmacista è diventato punto di riferimento per i pazienti che si fidano sempre più di lui e a cui si affida per consigli e consulenze. Il farmacista consiglia, supporta, trova soluzioni, assumendo un ruolo completo a 360 gradi.

A: La nostra professione è molto cambiata negli ultimi anni, automazione e tecnologia hanno portato cambianti importanti come la dematerializzazione delle ricette. Inoltre, con la pandemia negli ultimi due anni il nostro lavoro è evoluto ulteriormente: essendo sempre operativi e garantendo oltre il consiglio professionale anche servizi fondamentali come test sierologici, tamponi e ora anche con i vaccini, siamo diventati ancor di più un grosso punto di riferimento sanitario sul territorio.

D: La farmacia dei servizi con la lotta al Covid ha visto l’integrazione di attività come lo svolgimento dei tamponi e del vaccino, come viene accolta questa evoluzione dai clienti/pazienti?

G: Il fatto che in farmacia si possano effettuare tamponi (parlo di Milano che ancora non è entrata in campo con i vaccini) ha avvicinato ancora di più il paziente al farmacista. Finalmente è nata a tutti gli effetti la “farmacia dei servizi” che tanto desideravamo, al servizio appunto del cittadino, soprattutto in un momento così importante e delicato nella lotta contro il covid.

A: I clienti hanno accolto con molto favore cha la farmacia presente in modo capillare sul territorio si sia messa a disposizione per effettuare tamponi e vaccini.

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