Le zanzare, oltre ad essere fonte di fastidio, possono rappresentare un pericoloso vettore di molte malattie, diffuse soprattutto nei paesi dal clima tropicale come Malaria, Chikungunya, filariasi, dirofilariasi, Dengue, Zika, West Nile Virus e Febbre gialla.

Ne abbiamo già parlato: la miglior difesa è la prevenzione, ma su questo aspetto restano tuttavia alcune false credenze. Scopriamo quali e come possiamo difenderci in maniera davvero efficace.

Le incisioni a “x” con le unghie sul pomfo

La reazione spontanea è sempre quella di grattarsi o, come consigliavano le nonne, farci una croce sopra. 

Questa pratica, tuttavia, è un falso mito che può anche peggiorare la situazione e creare una irritazione ulteriore sul pomfo che, se non toccato, tenderà a riassorbirsi da solo. In alternativa, se la reazione non è intensa, per avere sollievo dal fastidio si possono applicare stick dopo puntura a base di ammoniaca, Camomilla, Calendula, Aloe, Malva e mentolo. Per le reazioni più intense, dopo aver consultato il medico o il farmacista, si può anche ricorrere a preparati topici a base di corticosteroidi. 

La luce attrae le zanzare

Una convinzione molto radicata è quella che le zanzare vengano attratte dalla luce artificiale. In realtà le zanzare non sono assolutamente guidate dalla luce, bensì dall’anidride carbonica e dal calore emessi dal nostro corpo. Gli ambienti caldi e umidi rappresentano l’habitat ideale per il proliferare delle zanzare.

Chi ha il sangue “dolce” è più colpito dalle punture di zanzara

Un’altra convinzione molto comune è che le zanzare siano attratte dalle persone con sangue dal sapore dolciastro, ma anche questo rappresenta un falso mito. 

A spingere le zanzare – in particolare verso le estremità come piedi e caviglie – sembra essere la flora batterica della pelle, la produzione di anidride carbonica, di calore, sudore e addirittura la concentrazione di colesterolo e trigliceridi nel sangue.

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Cosa fare per un aiuto concreto nella lotta alle zanzare?

Indossare abiti bianchi, verde chiaro o a colori pastello può contribuire a limitare gli attacchi delle zanzare che sono maggiormente attratte dai colori scuri.

Non lasciare ristagni di acqua, ad esempio nei sottovasi, monitorare le zone di scolo e ristagno, controllare periodicamente le grondaie mantenendole pulite e non ostruite, evitare la formazione di qualsiasi raccolta di acqua stagnante e tenere pulite fontane e vasche ornamentali.

Dietiltoluamide (DEET)

Tra i repellenti cutanei o ad uso topico – destinati cioè ad essere impiegati direttamente sulla cute – il DEET è uno dei più utilizzati. Già utilizzato dall’esercito americano in zone infestate da insetti è stato poi brevettato e diffuso nel resto del mondo.

Oggi è presente in commercio a varie concentrazioni dal 7 al 33,5%. Una concentrazione media di 24% conferisce una protezione fino a 5 ore.

La durata dell’efficacia dipende dalla concentrazione del principio attivo: più è alta la percentuale di principio attivo, più duratura è la protezione. L’efficacia e la durata dell’azione protettiva dipendono, tuttavia, anche da altri fattori, come la temperatura ambientale e la sudorazione.

Per quanto riguarda i bambini la maggior parte dei prodotti può essere utilizzata se superano i due anni di età, è bene sempre verificare quanto riportato in etichetta, seguendo sempre alcune raccomandazioni:

  • Applicare i repellenti solo sulla pelle scoperta e/o sull’abbigliamento (come indicato sull’etichetta del prodotto), mai su tagli, ferite o pelle irritata.
  • Non applicare su occhi o bocca, non spruzzare direttamente sul viso ma applicarli con le mani.
  • Nei bambini in particolare evitare il contatto accidentale con occhi e bocca.
  • In caso direzioni avverse (rash cutaneo o altri sintomi) sospendere l’applicazione, lavare via il repellente con acqua e sapone neutro e consultare un medico.

Articolo scritto in collaborazione con Ibsa