La vitiligine è una malattia dermatologica che determina delle chiazze chiare sulla pelle. Pur non essendo una malattia contagiosa o pericolosa per la persona, l’aspetto estetico delle tipiche macchie bianche è spesso causa di disagio psicologico. Tuttavia, in questi ultimi anni sono sempre più frequenti campagne sociali legate all’accettazione di sé: abbiamo visto modelle, attrici o personaggi dello spettacolo mostrare le proprie imperfezioni legate alla vitiligine, un segnale importante che sdogana questa patologia molto diffusa.

La vitiligine non influenza l’aspettativa di vita ma può alterarne la qualità, spesso, infatti questa patologia è estremamente visibile, in particolare quando colpisce le aree del viso, con conseguenti ripercussioni psicologiche e sociali.

In corrispondenza della Giornata Mondiale della Vitiligine che si celebra il 25 giugno, World Vitiligo Day – vogliamo far chiarezza su questa malattia ancora poco conosciuta ma che colpisce, indistintamente donne, uomini e bambini, con una incidenza che va dallo 0.5% – 1% della popolazione e che esordisce nella metà dei pazienti sotto i trenta anni.

 

Cos’è la vitiligine e come si manifesta?
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La colorazione della pelle dipende dalla presenza di una sostanza bruna chiamata melanina e prodotta da cellule denominate melanociti.
Proprio il melanocita è la cellula bersaglio nella vitiligine, infatti la melanina risulta scomparire durante la formazione delle chiazze, di conseguenza manca il pigmento e la zona di cute diventa acromica.

La vitiligine è una malattia della pelle multifattoriale caratterizzata dalla comparsa delle sopracitate chiazze biancastre prive di melanina, con contorni netti e irregolari, che restano ben distinti dalla cute circostante.

La vitiligine non è infettiva, ma in alcune famiglie geneticamente predisposte, vi possono essere più individui affetti. Chi la sviluppa, infatti, porta nel codice genetico alcune alterazioni che a un certo punto della vita, stimolate da altri fattori, manifestano i segni della vitiligine.

Le chiazze possono colpire qualsiasi distretto cutaneo (es. viso, collo, tronco, arti, genitali) del corpo e in genere compaiono gradualmente.

Un po’ di storia…

In un libro del vecchio testamento della Sacra Bibbia si legge che i soggetti affetti da macchie cutanee acromiche, venivano condotti dal sacerdote Aronne, la persona veniva messa in quarantena fino alla scomparsa delle chiazze. In un altro libro dell’antico testamento si parla di Miriam, che fu colpita da “lebbra bianca come la neve” e dopo la quarantenai fu guarita dal Signore. Ogni eruzione cutanea poteva in passato essere considerata un caso di lebbra e il sacerdote aveva il compito di prendere una decisione per il bene della comunità. Anche la storia romana ci sono riferimenti probabili alla vitiligine quando si parla di Lucio Cornelio Silla, descritto come una “mora aspersa di farina”.

Quali sono le cause della vitiligine

Il colore chiaro delle chiazze di vitiligine è dovuto all’assenza di melanina, ovvero il pigmento cutaneo responsabile dell’abbronzatura. Nelle chiazze vitiligoidee, i melanociti muoiono prima del tempo ad opera del sistema immunitario, pertanto è definita come malattia autoimmune ma le cause con cui questo avviene non sono ancora chiarite.

Le teorie più recenti ritengono, tuttavia, che la vitiligine rappresenti un gruppo di diverse malattie con un simile risultato: la comparsa di macchie bianche sulla pelle.
Fattori come lo stress, l’accumulo di composti tossici, le infezioni, l’autoimmunità, la predisposizione genetica, l’ambiente cellulare modificato, e l’alterata migrazione melanocitaria possono contribuire alla iniziazione del processo della vitiligine.

Chi soffre di vitiligine potrebbe soffrire di disturbi del metabolismo o delle ghiandole endocrine dovuti alla mancanza di una sufficiente quantità di un enzima, detto tirosinasi, che neutralizza il perossido di idrogeno.

La compresenza di patologie autoimmuni in pazienti affetti da vitiligine si osserva, infatti, con una frequenza abbastanza elevata. In circa il 20% degli individui colpiti sussistono altre malattie autoimmuni come, ad esempio, la tiroidite autoimmune, l’anemia perniciosa, il diabete mellito di tipo 1 o la sindrome di Addison.

 

I diversi tipi di vitiligine

In base alla sua estensione, si distinguono diverse tipologie di vitiligine:

Il tipo focale è caratterizzato dalla presenza di una o più macule in un’unica sede, solitamente monolaterale; in alcuni casi è uno stadio precoce degli altri tipi.
Nel tipo generalizzato le macule sono distribuite sulla maggior parte della superficie cutanea, spesso con disposizione simmetrica. Questo tipo progredisce lentamente, con espansione in senso centrifugo delle lesioni o comparsa di nuove lesioni.
La vitiligine è definita universale, invece, quando solo poche aree di cute sono normalmente pigmentate e il resto della pelle è acromico.

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    Lo specialista valuta da caso a caso, ogni individuo necessita di una considerazione generale anche sulle eventuali malattie autoimmuni concomitanti. Le terapie comprendono:

    • fototerapia UVB a banda stretta, gli effetti sono sia l’immunosoppressione che la stimolazione dell’attività dei melanociti
    • PUVA terapia, ovvero luce UVA e psoraleni, dei farmaci che rendono la pelle più sensibile ai raggi UV
    • terapia chirurgica: l’innesto di pelle è una procedura che prevede il prelievo di un piccolo pezzo di pelle sana da una zona corpo e il suo impiego per coprire l’area dove la pelle è stata danneggiata; inoltre è possibile anche il trapianto di melanociti.
    • trattamento con farmaci: immunosoppressori, corticosteroidi ad azione locale, l’utilizzo è sempre da adattare da caso a caso.

    Gli esperti riportano che i risultati migliori si ottengono combinando trattamenti medici, fisici e chirurgici.

    A causa del profondo impatto psicologico della vitiligine, che talvolta diventa uno stigma per i pazienti, assume molto valore anche il trucco cosmetico, esistono, infatti, prodotti cosmetici estremamente coprenti e resistenti per mimetizzare le aree colpite da vitiligine.

    Il cosiddetto camouflage o trucco terapeutico è possibile mediante creme di copertura coloranti e  autoabbronzanti istantanei topici.

    Anche il supporto psicologico in molti casi è raccomandabile, soprattutto quando i pazienti colpiti sono bambini o giovanissimi e la patologia potrebbe impattare negativamente sulla loro autostima e quindi sulla qualità della vita. 

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