L’anemia è una patologia che colpisce, secondo le stime dell’OMS, circa ¼ della popolazione mondiale a prescindere dall’eziologia, ma si pensa che questi numeri possano essere anche più ampi considerando i soggetti in cui non viene diagnosticata.
Per anemia si intende una riduzione della capacità del sangue di trasportare ossigeno ai tessutipossono essere diverse, dando origine a differenti forme della malattia che necessitano di cure specifiche.
Può essere temporanea o cronica e per individuarla e orientarsi a diagnosi certa, il medico prescriverà esami del sangue in cui si andranno a verificare valori di ferro, ferritina, transferrina e sideremia.
Anche la sua gravità è variabile, comprendendo forme di lieve entità e alcune più gravi, ed è determinata dalla causa. I soggetti più esposti sono coloro che hanno famigliarità specifica, chi soffre di carenze vitaminiche, in particolare di vitamina B12, o di carenze di ferro, ma anche chi soffre di disturbi intestinali, come la celiachia, o di insufficienza epatica o renale.
FORME DI ANEMIA
Come abbiamo visto, esistono varie forme con origine diversa tra loro: cerchiamo di entrare nel dettaglio di quelle più diffuse.
ANEMIA SIDEROPENICA O ANEMIA DA CARENZA DI FERRO
Questa forma è la più diffusa, ed è originata da carenza di ferro nel sangue, spesso dovuta a emorragie e sanguinamenti, anche occulti, a uno scarso apporto del minerale dovuto all’alimentazione o a problematiche di malassorbimento, come nel caso di pazienti affetti da Morbo di Chron o celiachia. Anemia in gravidanza o durante il periodo di allattamento possono manifestarsi proprio per la maggior quantità di ferro richiesta per lo sviluppo del feto e del neonato. Inoltre, anche il flusso abbondante di sangue nel ciclo mestruale può causare una temporanea anemia.
ANEMIA FALCIFORME
L’anemia falciforme è una patologia genetica ed ereditaria del sangue, in cui la mutazione del gene che controlla la produzione di emoglobina fa sì che la forma dei globuli rossi sia irregolare, simile ad una falce determinando quindi una loro maggiore fragilità e di conseguenza possibilità di rottura, dando origine a questa grave forma.
ANEMIA PERNICIOSA
Si definisce anemia perniciosa quella forma derivante da una carenza di vitamina B12 e/o acido folico, spesso dovuta ad un’alimentazione povera di questi elementi o a difficoltà nell’assorbirli. Forma abbastanza rara, era un tempo difficile da diagnosticare e trattare, mentre al giorno d’oggi è più semplice impostare una terapia efficace.
ANEMIA MEDITERRANEA O TALASSEMIA
Anche questa forma di anemia è di origine genetica ed ereditaria. Deve il suo nome alle zone dove è più diffusa, ovvero il bacino del mediterraneo, Italia compresa. È chiamata beta-talassemia perché ha origine dalla mutazione dei geni che controllano la produzione di una delle due proteine che costituiscono l’emoglobina. Può presentarsi anche in forma grave, obbligando il paziente a sottoporsi a trasfusioni.
SINTOMI
La patologia può presentarsi con segni clinici più o meno evidenti, anche in forma asintomatica; ci sono tuttavia dei sintomi piuttosto inequivocabili e quasi sempre presenti che orientano il medico alla diagnosi già prima dei risultati degli esami di laboratorio.
Alcuni dei sintomi più ricorrenti sono: debolezza motoria, malessere, stanchezza anche mentale, sensazione di brivido, affaticamento visivo, estremità fredde.
Possono comparire poi sintomi agli occhi, in cui si può osservare una perdita della mucosa interna, così come il pallore tipico di questa patologia.
RIMEDI
Quando la diagnosi di anemia è certa, e le cause di origine sono state individuate, è bene stabilire con il proprio medico un piano terapeutico mirato, seguendo pedissequamente le indicazioni fornite.
Ci sono tuttavia delle piccole cose che possiamo fare per migliorare la situazione: una di queste è adottare una dieta specifica. L’alimentazione, infatti, è una delle principali fonti di ferro per il nostro organismo.
Il regime alimentare e l’eventuale integrazione devono essere calibrati a seconda della forma che colpisce il paziente, vitamina B12 e acido folico in caso di anemia perniciosa, ferro e nutrienti utili al suo assorbimento in caso di anemia sideropenica.
Alimenti ricchi di ferro
Il ferro eme, presente nella carne ad esempio, è quello che viene assorbito più facilmente del ferro non eme che invece è presente negli alimenti di origine vegetale. La frutta e la verdura, tuttavia, contengono anche vitamina C che favorisce l’assorbimento del ferro. Via libera quindi ad agrumi, ananas, kiwi, peperoni, broccoli e cavoli per supportare l’assorbimento. Carni rosse, come cavallo e fegato, che vanno sì assunte in quantità maggiori ma non bastano a ristabilire i fisiologici valori. Ovviamente laddove si rendesse necessario un iter di integrazione non affidiamoci mai al “fai da te” ma assumiamoli solo dopo aver consultato il medico e nei casi non gravi il farmacista.
Lo sapevi che…
Il baobab, pianta millenaria e albero nazionale del Madagascar e del Senegal, è ricchissima di vitamina C, utile per l’assorbimento del ferro e può quindi aiutare in caso di anemia.
A cura di Francesco Cobianchi con la supervisione di Claudia Brattini
Articolo scritto in collaborazione con Guna