Estate è sinonimo di caldo, colonne di mercurio che salgono vertiginosamente portando al nostro organismo delle modifiche sostanziali e sottoponendolo ad uno sforzo ulteriore. L’organismo infatti lavora per mantenere la temperatura costante attraverso il meccanismo di termoregolazione. Col caldo la sudorazione aumenta, i vasi sanguigni si dilatano, la frequenza cardiaca è più elevata e la PRESSIONE ARTERIOSA SI ABBASSA. Per questo è importante capire come misurare la pressione sia importante in questa stagione.

valori NORMALI della pressione arteriosa In Un SOGGETTO ADULTO SANO

SISTOLICA (massima): valori compressi tra 110-140 mmHg (millimetri di mercurio)

DIASTOLICA (minima): valori compressi tra 60-90 mmHg.

Caldo e pressione arteriosa, le categorie a rischio:
Ipertesi

Gli ipertesi possono vedere scendere i valori talvolta fino a valori più bassi della soglia, ma la gestione terapeutica farmacologica è cosa complessa e delicata e non può essere gestita in autonomia dal paziente senza ricorrere al medico. Per questo è bene recarsi dal cardiologo di fiducia per un controllo ed eventualmente per impostare aggiustamenti nel dosaggio o nella tempistica della somministrazione.

Soggetti con bassi valori pressori

In presenza di caldo-umido, affollamento e prolungata posizione eretta chi soffre di pressione bassa può avvertirne i sintomi tipici: malessere generale, capogiri fino a essere colpiti dalla cosiddetta “sincope” o perdita di conoscenza.

Cardiopatici

I meccanismi di termoregolazione in questi casi, sono meno efficaci. Le condizioni si aggravano in chi è affetto anche da scompenso cardiaco che in estate può vedere peggiorare sintomi come la dispnea, ovvero la mancanza di fiato. I pazienti cardiopatici ischemici che hanno già avuto infarti, con l’eccessiva vasodilatazione potrebbero incorrere in una riduzione del flusso delle coronarie e soffrire di angina da sforzo.

Anziani

Gli anziani hanno spesso un riflesso della sete meno efficiente, aggravato dal fatto che è frequente una concomitante riduzione della funzionalità renale e una minor elasticità delle arterie. Questo può generare crisi ipotensive e svenimenti.

Donne in gravidanza

Nelle prime 12 settimane di gravidanza, la pressione tende a scendere leggermente a causa dei cambiamenti fisiologici che avvengono nell’organismo femminile, il sistema circolatorio deve abituarsi all’aumento del volume di sangue che circola nelle arterie. Proprio la condizione di bassa pressione può provocare nella mamma in attesa lievi capogiri che niente hanno a che fare con la tipica nausea gravidica e che, nei casi più gravi, si trasformano in vertigini o addirittura improvvisi svenimenti. Dopo il quarto mese di gravidanza, la pressione aumenta fino a raggiungere negli ultimi tre mesi i valori che si registravano prima della gestazione. Lo stato di gravidanza può provocare però anche condizioni di ipertensione che vanno adeguatamente monitorate.

Consigli:
N

Controlla più frequentemente la pressione arteriosa durante il periodo estivo, soprattutto  se rientri nelle categorie più sensibili.

N

Evita il brusco passaggio dalla posizione orizzontale a quella verticale, che potrebbe causare vertigini e anche perdita di coscienza.

N

Se devi alzarti dal letto, soprattutto nelle ore notturne, non farlo mai bruscamente, ma fermati in posizioni intermedie (esempio: seduto al bordo del letto per alcuni istanti) prima di metterti in piedi.

Come misurare la pressione:
  • Accomodati  in un luogo tranquillo (per eventuali alterazioni della PA date dallo stress), disteso o seduto con l’avambraccio poggiato su un piano, in modo che il braccio sia all’altezza del cuore.
  • La temperatura dell’ambiente non deve essere troppo calda né troppo fredda.
  • Rileva la pressione arteriosa dopo un breve riposo (almeno dopo 5 minuti).
  • Non accavallare le gambe.
  • Evita di parlare prima e durante la misurazione. Il bracciale va posizionato ben steso intorno al braccio, con il margine inferiore due dita sopra la piega del gomito. Non devono essere indossati abiti con maniche strette, meglio tenere il manicotto perfettamente adeso al braccio nudo.
  • Nelle ore che precedono la misurazione non assumere caffeina né, per almeno 30’ prima della misurazione, nicotina.
  • Non utilizzare sostanze che contengano stimolanti adrenergici (ad esempio decongestionanti nasali o colliri).

Fermo restando che i pazienti con patologie croniche devono affidarsi al monitoraggio medico per i controlli più accurati, si può avere un’ indicazione valida misurando la pressione sanguigna anche a casa. Lo sfigmomanometro, ovvero l’apparecchio per misurare la pressione, può essere manuale o elettronico e quest’ultimo a sua volta è disponibile da braccio o da polso.

Sfigmomanometro manuale

Il classico sfigmomanometro manuale è composto da una camera d’aria ricoperta da un manicotto di tela e collegata a una peretta. Il bracciale viene infilato al braccio, tra il braccio e il manicotto viene posto uno stetoscopio. Utilizzando la peretta si gonfia la camera d’aria, inducendo così una pressione sull’arteria brachiale tale da interrompere il flusso sanguigno. Si procede poi piano piano ad abbassare la pressione con la manopola finché non si avverte un primo “rumore” che sta a indicare che il sangue ha ripreso a fluire. A questa misurazione corrisponde alla cosiddetta “massima”. Si continua a far scendere la pressione fino a che il rumore si affievolisce ed è costante: in questo momento è possibile annotare la “minima”.

Sfigmomanometro automatico

Invece lo sfigmomanometro elettronico puo’ essere utilizzato agevolmente da soli. Si compone di un manicotto e di un piccolo apparecchio con schermo digitale. Per la misurazione basta inserire il braccio (o il polso) nel manicotto, allacciare senza stringere e premere il pulsante di avvio. L’apparecchio procede a gonfiare la camera d’aria, a rilasciarla per poi mostrare sullo schermo i valori corrispondenti alla “massima” e alla “minima”. La misurazione sul braccio rispetto allo sfingomanometro da polso, risulta più stabile perchè il punto di misurazione risente meno di vibrazioni e movimenti.

Si è riscontrato che l’auto misurazione della pressione domiciliare fornisce risultati attendibili e corrispondenti allo stato reale. Inoltre migliora l’aderenza alle terapie antipertensive e induce all’adozione di uno stile di vita salutare. Per questo andrebbe incoraggiata se pur resti complementare a quella effettuata dal medico di base o dallo specialista.

Fonti:

Linee guida della società italiana dell’ipertensione arteriosa sulla misurazione convenzionale e automatica della pressione arteriosa nello studio medico, a domicilio e nelle 24 ore

Humanitas salute

Aspetti epidemiologici dell’ipertensione arteriosa nell’anziano M Di Bari, L Lambertucci, C Pozzi, A Virgill – 2004
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