Fortunatamente oggi siamo molto informati sulle corrette modalità dell’esposizione al sole. Tuttavia, restano ancora dubbi e miti da sfatare per alcune categorie molto sensibili come le donne in gravidanza e i bambini molto piccoli. I neo genitori si chiedono, infatti, se e come possono esporre al sole i neonati.

Ecco allora alcune fra le domande più ricorrenti a cui risponderemo…  VERO O FALSO? scopriamolo insieme.

PRENDERE IL SOLE IN GRAVIDANZA È VIETATO.

FALSO.

Proteggere la pelle dai raggi solari è di certo una buona norma anche per chi non è in attesa. Con la gravidanza tuttavia è ancora più importante la protezione solare che serve anche per evitare macchie e pigmentazioni eccessive (melasma o cloasma gravidico). Questo non significa necessariamente dover rinunciare ai raggi del sole, bensì rispettare le linee guida di una esposizione consapevole.

Valgono quindi i consigli di non eccedere col sole diretto – sempre escludendo le ore più calde – proteggersi adeguatamente con le creme solari, cappello a falda larga e idratandosi adeguatamente.

Le macchie sono legate alla sollecitazione di alcuni ormoni che stimolano la produzione di melanina. Per prevenire il “cloasma gravidico”, bisogna applicare – in particolare sul viso –  una crema con fattore di protezione molto elevato contenente anche filtri UVA.

IL SOLE SULLA PANCIA SURRISCALDA IL LIQUIDO AMNIOTICO.

FALSO, MA…

Una delle più grandi paure delle donne in gravidanza è quella di far male al bambino prendendo il sole sulla pancia. Prendere il sole sulla pancia non modifica di per sé la temperatura del liquido amniotico ma è meglio evitare il sole diretto per evitare il surriscaldamento del corpo che è dannoso e pericoloso soprattutto durante il primo trimestre di gravidanza perché potrebbe compromettere il corretto sviluppo fetale. Pertanto, se si indossa un costume a due pezzi meglio coprire la pancia con un telo leggero. Si sconsiglia inoltre di rimanere sedute troppo tempo sotto la luce diretta del sole alternando un po’ di sole con una postazione all’ombra.

Via libera alle passeggiate lungo il bagnasciuga (con le gambe immerse fino alle ginocchia) per riattivare la circolazione e fare movimento sempre prediligendo le ore meno calde della giornata.

E dopo la nascita?
I NEONATI SI POSSONO ESPORRE AL SOLE SE PROTETTI DALLA CREMA SOLARE.

FALSO.

I neonati di età inferiore a 6-8 mesi non vanno MAI esposti al sole diretto. Uscendo il mattino presto o nel tardo pomeriggio oltre all’uso di crema protettiva specifica si possono usare indumenti protettivi specifici.

Superati i 6-8 mesi l’esposizione al sole deve avvenire comunque in modo graduale, aumentando progressivamente la durata di esposizione. È importante ricordarsi di proteggere anche gli occhi con gli occhiali da sole, cappellino con visiera e applicare una protezione solare adeguata con schermo alto (SPF50).

LE NUVOLE, GLI INDUMENTI O L’OMBRELLONE NON PROTEGGONO COMPLETAMENTE I BAMBINI DAI RAGGI DEL SOLE.

VERO.

 I raggi solari non sono completamente filtrati dall’ombrellone, dagli indumenti e neanche dal cielo nuvoloso.

Spesso molte mamme pensano che sia sufficiente lasciare i vestiti ai bambini in spiaggia per proteggerli dagli effetti dannosi del sole. In realtà non è così: sabbia e acqua riflettono i raggi UV.  L’unica vera protezione è allontanare i più piccoli dalla spiaggia nelle ore più calde della giornata, dalle 12 alle 15.

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