“Nel sorriso della mamma il bambino vede il suo sorriso.
Nel viso della mamma vede specchiato il suo.
Sembrano volersi confondere l’uno con l’altra, quasi tornando alla relazione strettissima vissuta nella gravidanza”.
A. Volta

Il puerperio è un momento di incredibile magia, non solo per la neomamma ma anche per la coppia, e racchiude i primi momenti in cui mamma, papà e bambino iniziano a entrare in contatto l’uno con l’altro e a conoscersi.

Tra i ricordi più preziosi dell’incontro di una mamma con il suo bambino c’è senza dubbio l’inizio dell’allattamento, il primo e più profondo gesto di contatto, dall’importante valenza emotiva e affettiva.

Contatto “skin to skin”

L’allattamento può iniziare immediatamente dopo il parto o in sala risveglio nel caso di parto cesareo, nel caso in cui le condizioni della mamma e del bambino lo rendano possibile. Numerose ricerche scientifiche hanno evidenziato, a tal proposito, come il contatto “pelle a pelle” tra mamma e bambino sia indispensabile per il reciproco benessere. Per questo motivo è importante che il “bonding” sia favorito fin dalla prima poppata.

Questa pratica rassicura e calma il neonato, regola il suo battito cardiaco, lo rende metabolicamente più stabile, riduce il rischio di ipoglicemia e pianto, anche se alimenta una maggiore possibilità di “allattamento esclusivo”. Durante il primo contatto “pelle a pelle” il personale ospedaliero sostiene e aiuta la mamma a decifrare correttamente i segnali del bambino per comprendere quando è pronto ad attaccarsi al seno.

Tra le braccia della mamma, il neonato può di nuovo vivere l’esperienza di quelle sensazioni di contenimento e calore che l’hanno accompagnato per i nove mesi della gravidanza.

IL LATTE MATERNO

Il latte materno è l’alimento che la natura ha predisposto per il neonato: ideale dal punto di vista nutrizionale, è ricco di componenti che migliorano lo sviluppo cerebrale, potenziando le difese immunitarie del bambino.

La sua composizione è in grado di variare nell’arco della stessa giornata e, addirittura, nel corso della stessa poppata, adattandosi in modo perfetto alle esigenze del neonato. Se all’inizio è ricco di lattosio, verso la fine della poppata il latte diventa maggiormente ricco di grassi, che forniscono al bambino il giusto senso di sazietà.

Si tratta di un alimento “vivo”: in una goccia di latte materno si trovano circa 4000 cellule, alcune simili ai globuli del sangue, altre che inglobano batteri e altre ancora che trasportano gli anticorpi.

Oltre ad essere il nutrimento ideale per antonomasia, il momento dell’allattamento rappresenta un’esperienza altamente emozionante e gratificante per la mamma e il bambino, una prima possibilità di conoscersi ed entrare in contatto.

Allattamento materno esclusivo

Con il termine allattamento materno esclusivo si intende che l’alimentazione del bambino è esclusivamente costituita dal latte materno e da nulla di diverso.

Enti come UNICEF e Organizzazione Mondiale della Sanità, preposti a valutare i benefici per la salute a livello globale, hanno formulato alcune linee guida sull’alimentazione dei neonati:

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  • ALLATTAMENTO AL SENO ESCLUSIVO
  • INTRODUZIONE DI ALIMENTI DIVERSI DAL LATTE, ovvero alimentazione complementare (svezzamento), dopo i sei mesi di vita
  • PROSEGUIMENTO DEL LATTE MATERNO FINO AI DUE ANNI: se questo rappresenta un desiderio della mamma e del bambino.

NEOMAMME E DUBBI SULL’ALLATTAMENTO

CHE COSA SIGNIFICA “ALLATTAMENTO A RICHIESTA O A DOMANDA”?

Significa che l’allattamento è guidato dalle richieste del neonato quando manifesta segnali di voler mangiare. Poiché il piccolo fin dalla nascita dovrebbe essere alimentato secondo le sue esigenze, non sarebbe possibile stabilire un numero ideale di poppate.

Tuttavia, è anche fondamentale che il neonato venga allattato circa 8-12 volte nell’arco delle 24 ore e se dovesse mangiare meno 6-8 volte al giorno è importante chiedere tempestivamente un confronto con il pediatra. Mamma e bambino necessitano indicativamente 40 giorni per raggiungere insieme una perfetta sintonia.

COME AVVIENE LA PRODUZIONE DI LATTE?

Durante l’allattamento la produzione di latte avviene sia di giorno che di notte. Tra un pasto e l’altro al seno il latte si accumula negli alveoli e nei dotti, ma la maggior parte viene prodotta durante la poppata.

La capienza della mammella varia da donna a donna ed è soggettiva anche la frequenza con cui debba essere svuotata. Quante più volte il bambino si alimenta al seno, tanto più latte viene prodotto: la produzione di latte dopo il parto è legata, di conseguenza, al processo di svuotamento del seno.

Se gli alveoli rimangono colmi di latte, questo sarà interpretato dall’organismo come segnale a non produrne altro. La produzione di latte è in sintesi legata a un meccanismo di domanda e offerta: mamma e bambino piano piano iniziano a conoscersi per raggiungere l’ottimale frequenza delle poppate.

Non esistono cibi che favoriscono la produzione di latte ma fondamentale che le mamme bevano almeno 2 litri di acqua al giorno: questo fornisce alla ghiandola mammaria il nutriente fondamentale con cui produrre il latte materno.

In una prima fase l’allattamento è guidato dall’istinto del bambino, poi però diventerà un comportamento acquisito anche da parte sua. Il primo segnale a indicare alla mamma che l’allattamento sta procedendo nel mondo giusto è l’assenza di dolore al seno durante la poppata.

QUANTO DEVE DURARE UNA POPPATA?

La durata della poppata varia in rapporto alla velocità di flusso di latte e al comportamento del piccolo. Non esiste una durata “ideale” della poppata e non ci sono regole valide per tutti i bambini.

In genere le poppate lunghe durano circa 40 minuti e quelle brevi anche meno di 10 e la media del latte bevuto varia da 54 a 234 ml. La richiesta dipende dalle esigenze nutrizionali ed emotive del bambino, che vanno accolte e assecondate il più possibile: è il neonato che stabilisce, in sintesi, “quando” e “come” e ogni poppata è sempre diversa dalle precedenti.

ESISTONO POSIZIONI IDEALI PER ALLATTARE?

Non ne esiste solo una, ci sono tante posizioni diverse per allattare e ogni mamma adegua la sua a seconda della forma del capezzolo. La più classica è quella che vede il neonato di fronte, con viso e corpo rivolti verso il seno: alcune mamme preferiscono allattare a letto, altre su una poltrona. In ogni caso è importante scegliere una posizione confortevole e un luogo tranquillo per entrambi.

COME SAPERE SE IL BAMBINO PRENDE LATTE A SUFFICIENZA?

Non è necessario sapere quanto il neonato ha mangiato a ogni pasto: il piccolo si nutrirà in modo differente ad ogni poppata e non sarebbe utile pesarlo prima e dopo (doppia pesata). Tuttavia, gli indicatori di un’alimentazione sufficiente esistono e vanno considerati con molta attenzione:

 – Numero di pannolini bagnati in 24 ore: dopo la seconda giornata di vita 6 o più pannolini ben bagnati con urina chiara;

Scariche di feci: mediamente da 3 ad 8 al giorno;

Crescita: aumenta di almeno 15-20 grammi al giorno (circa 120-150 gr a settimana);

OGNI QUANTO SI DEVE ALLATTARE?

Nei periodi di rapida crescita, il bambino può richiedere un maggior numero di poppate, in genere ogni 2-3 ore nei primi 7-10 giorni di vita. Se richiede in modo regolare oltre 12 poppate nell’arco di 24 ore i motivi possono essere duplici: la mamma non produce latte a sufficienza, oppure il neonato non riesce ad attaccarsi in modo corretto.

Se è vero che la suzione è istintiva, l’attacco invece non lo è: mamma e bambino devono apprenderlo insieme. Nel caso di attacco scorretto potrebbe essere molto utile rivolgersi a un’ostetrica per provare insieme diverse posizioni e trovare soluzioni adatte alle esigenze di entrambi.

COME CRESCE UN BAMBINO ALLATTATO AL SENO?

L’aumento del peso è un parametro che varia da bambino a bambino ma in linea generale i bambini allattati al seno crescono più rapidamente nei primi mesi di vita per poi andare incontro a una battuta d’arresto.

In generale, comunque, il bambino dovrebbe essere pesato sempre alla stessa ora e con la stessa bilancia. Sicuramente il corretto aumento di peso è un tema di grande preoccupazione per le mamme che allattano. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo a disposizione alcuni parametri di confronto, noti come “percentili”, per maschi e femmine da 0 a 6 mesi. Questi costituiscono utili indicatori per eliminare ogni dubbio o in caso contrario avere immediatamente un campanello d’allarme per rivolgersi al pediatra di fiducia.

Durante i primi tempi a casa con il neonato saranno molte le domande a venire spontanee ed è importante confrontarsi sempre con le figure sanitarie di riferimento, senza timori e senso di inadeguatezza.

Prevenzione e sicurezza sono le parole chiave non solo per prendere confidenza con il nuovo ruolo di mamma, ma anche per vivere il rientro a casa con tutta la serenità che questo momento merita.

 

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